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Durante la secolare storia del gioco del tennis si sono realizzate imprese straordinarie. Imprese epiche, difficili da immaginare perfino per la fantasia senza orizzonti di un bambino, a causa della loro colossale portata.

L’impresa delle imprese, nel gioco un tempo magistralmente definito “dei gesti bianchi”, è costituita dalla conquista del Grande Slam. Aggiudicarsi questo traguardo significa per un tennista vincere nello stesso anno solare i quattro principali tornei organizzati dalle prime quattro nazioni, e uniche fino al 1974, vincitrici della Coppa Davis. Seguendo l’ordine temporale nel quale questi eventi si sono manifestati troviamo Wimbledon, gli US Open, gli Australian Open e infine il torneo parigino del Roland Garros.

Ad onor del vero tra il 1913 e il 1923 i principali tornei (Mayor) stabiliti dalla Federazione Internazionale (I.T.L.F.) erano oltre a Wimbledon (World Grass Court Championship) il W.C.C.C. (World Covered Court Championship) che si giocava al coperto sul parquet ogni anno in diverse sedi europee e il W.H.C.C. (World Hard Court Championship) che si disputava sulla terra battuta a Parigi. Nel 1924 la I.T.L.F. cancellò il W.C.C.C. e il W.H.C.C. per promuovere al loro posto tra i Mayor i Campionati Americani e Australiani. In seguito con la nascita del Roland Garros (1928) il poker fu completato dall'evento francese.

Per la cronaca, il termine Grande Slam è una definizione mutuata negli sport dal gioco del bridge, primo fra tutti è stato il golf. Nel tennis invece, la definizione pare sia stata usata la prima volta nel 1933 da John Kieran, giornalista del New York Times che scrisse:"Se l'australiano Jack Crawford dopo aver vinto in Australia, in Francia e in Inghilterra vincesse anche il torneo americano sarebbe come segnare un grande slam nel bridge".
Questo evento nel tennis ha costituito da sempre una meta quasi irraggiungibile, infatti solo pochi eletti hanno saputo realizzarlo.

Nel tempo, alcuni addetti ai lavori si sono sbizzarriti nel creare nuove classificazioni attorno al mito del Grande Slam, a volte combinandole con altri tornei di prestigio come ad esempio le Olimpiadi. Oppure ipotizzando una sorta di abbinamento che contemplasse la vittoria consecutiva delle quattro prove anche se a cavallo di due anni diversi, denominando la novità “piccolo slam”.
Infine, ultimamente è parecchio gettonato lo Slam alla carriera cioè quando un campione si aggiudica le quattro tappe in anni anche differenti.

Tuttavia, il vero e originale Grande Slam rimane uno solo, quello in cui un tennista vince i quattro maggiori tornei nello stesso anno solare e solo due uomini e tre donne nella storia hanno saputo realizzarlo.

Grande Slam uomini singolare:

Donald Budge (USA) 1938
Rod Laver (AUS) 1962, 1969

Grande Slam donne singolare:

Maureen Connolly (USA) 1953
Margaret Court (AUS) 1970
Steffi Graf (GER) 1988

Grande Slam uomini doppio:

Ken McGregor/Frank Sedgman (AUS) 1951

Grande Slam donne doppio:

Maria Bueno (BRA) 1960 (con diverse compagne)
Martina Navratilova/Pam Shriver (USA) 1984
Martina Hingis (SVI) 1988 (con diverse compagne)

Grande Slam doppio misto:

Margaret Court/Ken Fletcher (AUS) 1963
Margaret Court (AUS) 1965 (con diversi compagni)
Owen Davidson (AUS) 1967 (con diverse compagne)

L’albo dei vincitori slam di singolare è un’interessante classifica per numero di titoli vinti che consente di avere sott’occhio tutti i più grandi campioni di sempre. Classifica capeggiata tra gli uomini da Roger Federer con 17 titoli. Sul podio lo svizzero è seguito da Rafael Nadal e Pete Sampras con 14 vittorie ciascuno. Nelle donne Margaret Court con 24 prove siede sul gradino più alto, seguita da Steffi Graf con 22 titoli e da Serena Williams con 21.

Da rilevare per la cronaca, come diversi campioni non hanno potuto durante buona parte della loro carriera partecipare ai tornei dello Slam e aumentare il loro bottino. La causa del passaggio al professionismo che consentiva di poter introitare denari, li rilegava ad eventi di esibizione fuori dal sistema della Federazione Internazionale di Tennis e quindi impediva loro la partecipazione agli Slam e alla Coppa Davis. Una evoluzione che ha coinvolto in forma quasi esclusiva tennisti uomini.

Questo periodo è durato all’incirca una quarantina d’anni, dalla fine degli anni venti al 22 aprile 1968 con l’avvento dell’era del tennis open, formula che tutti oggi conosciamo. Per questo motivo alcuni grandi campioni hanno avuto poche occasioni di partecipare agli Slam pur dominando all’interno del circuito professionisti. Un circuito che a sua volta contava su tre prove simili agli Slam. Questi tornei pro si tenevano generalmente a Parigi a Londra e a Boston.

Nell'albo d’oro dei major pro troviamo sul podio tre leggende che rispondono ai nomi di Ken Rosewall con 15 titoli, Pancho Gonzales e Rod Laver con 12 ciascuno.

In conclusione, per terminare la questione Grande Slam in versione italiana, gli unici azzurri che vantano titoli Slam di singolare sono rispettivamente Nicola Pietrangeli vincitore al Roland Garros nel 1959 e nel 1960 e Adriano Panatta sempre a Parigi nel 1976 in ambito maschile. Tra le donne invece vittorie al Roland Garros di Francesca Schiavone nel 2010 e di Flavia Pennetta agli US Open del 2015.

In ultimo, da segnalare il Grande Slam alla carriera delle italiane Sara Errani e Roberta Vinci nel doppio femminile.

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