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Si sta per concludere il primo turno del Roland Garros, secondo Slam dell’anno, e il fresco vincitore di Roma Alexander Zverev è già fuori dal torneo.

A Parigi il giovane tennista tedesco si era presentato con molte credenziali e alcuni addetti ai lavori lo avevano pronosticato come il probabile antagonista di Rafael Nadal al titolo. Non certo il sottoscritto, che crede fermamente che AZ rappresenti il futuro di questo sport, ma è altrettanto convinto che di acqua sotto i ponti ne debba passare ancora molta prima che il numero uno della NextGen possa scalzare almeno 6-8 giocatori che oggi lo precedono in classifica mondiale.

E’ bastato un discreto Verdasco (leggerete da altre parti che invece la partita del giocatore spagnolo è stata eccezionale, non è vero) per rendere le due giornate (il match è iniziato lunedì e si è concluso martedì) trascorse sul centrale di Parigi un vero incubo per il giovane Zverev. Alexander ha giocato un buon tennis solo a tratti e questo non è bastato per potare a casa il match. Questa è la prima grande differenza fra lui e più grandi di sempre. Si diventa di un'altra categoria quando si battono buoni giocatori del circuito giocando maluccio o anche male. Inoltre, giocare con i favori del pronostico contro tennisti esperti essendo molto giovani è una vera prova del nove. La vittoria di Roma ha glorificato troppo e troppo presto la giovane promessa tedesca e alla prova dei fatti la tensione gli ha fatto un brutto scherzo. Ma queste sono solo lucubrazioni di un vecchio voyeur della racchetta. Veniamo invece a cosa non funziona ancora e cosa deve migliorare del suo gioco per ambire al trono del tennis mondiale. In primis, AZ serve la prima a velocità altissime, spesso sopra i 200 km/h ma la resa di questo servizio è ancora molto bassa. Sono pochissime le occasioni nelle quali riesce a concludere lo scambio nei primi 3 colpi. Nel match con Verdasco ha servito il 66% di prime ma ha raccolto solo il 60% di punti. I giocatori affermati con un servizio simile al suo raccolgono almeno il 75% di punti quando mettono il primo servizio. Con la seconda ha vinto il 42% di punti mentre normalmente i servitori viaggiano tra il 50 e il 55 %. Quindi il servizio del giovane teutonico è buono ma non eccellente. In questa partita ha commesso 50 errori non forzati contro 27 vincenti ma Verdasco ha uno score di 49 e 23 quindi ha numeri tutt’altro che straordinari. Alexander tira molto forte è vero, ma colpisce da molto lontano, troppo lontano, e quindi in una giornata normale quando non può tirare tre volte di seguito sulla riga laterale altrimenti tira fuori, mette in condizioni di scambiare anche un mediocre atleta come il mancino spagnolo. Pensate che alla fine del match Zverev ha corso molto più di Verdasco, 2693 vs 2481 metri, come è possibile? Questo dato è la conseguenza negativa di quanto ho detto in precedenza. Se stai molto lontano dal campo le diagonali si allargano e la linea di base anche. Infine, è vero che per un giocatore di quasi due metri non è facile stare troppo vicino al campo ma in quattro set 18 discese a rete sono veramente poche per chi studia da numero uno del mondo; pensate che Nadal e Djokovic che ieri hanno vinto in tre rapidi set si sono avvicinati al net rispettivamente 14 e 16 volte . Potrei continuare parlandovi della poca redditività del gioco rettilineo quando si colpisce da molto lontano o delle alte probabilità che da quella posizione la palla arrivi spesso bassa e quindi molto difficile da attaccare. Infine il match al meglio dei cinque set è uno sport diverso da quello al meglio dei tre set. L’ equilibrio, la capacità di alzare e abbassare le marce, l’economia nella gestione dei passaggi chiave sono caratteristiche di un giocatore navigato. Insomma le qualità ci sono ma la vetta è ancora molto lontana. Per informazioni chiedere a Murray o alla Kerber.

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