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La febbrile attesa di questa prima settimana appena trascorsa sui campi del Roland Garros portava in sé diversi quesiti in merito alle nuove dinamiche tennistiche palesatesi nel recente passato:


1) Alexander Zverev sarebbe riuscito a confermare i recenti progressi sulla terra rossa culminata con la vittoria agli Internazionali d’Italia? Sulla stessa falsa riga, avremmo assistito di conseguenza ad un rinvigorimento della NextGen?

Relativamente alla prima domanda, la risposta più immediata tenderebbe a sminuire gli effettivi passi in avanti compiuti dal teutonico tenuto conto della prematura uscita al primo turno (sconfitto per 6-4 3-6 6-4 6-2), fermo restando che molti dei giocatori di vertice sarebbero stati indotti ad un esordio complesso contro un terraiolo d’eccellenza come Fernando Verdasco (come avvenuto a Nadal nel primo turno degli Australian Open dello scorso anno, nel quale venne folgorato da un’indomita prestazione del suo connazionale). Indubbiamente la prima affermazione in un Master 1000 e l’accesso nella ristretta élite dei Top 10 ad una considerevolmente tenera età, ha riecheggiato negli ambienti di competenza come il preludio di un imminente rimescolamento delle gerarchie convenzionali, almeno sul piano strettamente teorico. Si tratta di deduzioni destinate, per il momento, a rimanere prive di un riscontro empirico positivo. Stesso discorso vale anche per altri esponenti della nuova guardia, attesi ad una definitiva consacrazione nei tornei maggiori, ma puntualmente vittime dei loro medesimi limiti (più psicologici che tecnici). I più deludenti sono stati senz’altro Nick Kyrgios e Borna Coric, sconfitti rispettivamente da Kevin Anderson (5-7 6-4 6-1 6-2) e da Steve Johnson (6-2 7-6 3-6 7-6), mentre tra i più sorprendenti rientrano senz’altro Karen Khachanov, autore sin qui di una sorprendente cavalcata che lo vedrà frapposto al numero uno mondiale, Andy Murray, nel corso del suo incontro di ottavi di finale; Kyle Edmund e Stefano Napolitano, al suo esordio in uno slam, battuti per mano di Kevin Anderson (6-7 7-6 7-5 6-1 6-4) e Diego Schwartzman (6-3 7-5 6-2).

2) Come si sarebbe comportato Nadal dopo la sconfitta contro Thiem in ottavi di finale? In più Murray e Djokovic avrebbero finalmente ritrovato quella costanza che li ha sempre contraddistinti?

Nadal è stato, com’era possibile immaginare, il più convincente, non solo sotto l’aspetto dei risultati, ma anche in merito alle prestazioni offerte, perdendo solo 20 game nel corso di questa prima settimana (1° turno vinto contro Paire 6-1 6-4 6-1; 2° turno vinto contro Haase 6-1 6-4 6-3; 3° turno vinto contro Basilashvili 6-0 6-1 6-0; 4° turno vinto contro Bautista-Agut 6-1 6-2 6-2). I favori dei pronostici sembrano indicare una sua possibile, ma concreta, probabilità di conquistare il decimo titolo sui campi parigini. Murray e Djokovic sembrano, almeno in apparenza, aver ritrovato quello smalto che da sempre consente loro di recuperare partite complesse e potenzialmente pericolose (Murray ha sconfitto al 1° turno Kuznetsov 6-4 4-6 6-2 6-0; al 2° turno Klizan 6-7 6-2 6-2 7-6; al 3° turno ha sconfitto Del Potro 7-6 7-5 6-0) (Djokovic ha sconfitto al 1° turno Granollers 6-3 6-4 6-2; al 2° turno ha sconfitto Sousa 6-1 6-4 6-3; al 3° turno ha sconfitto Schwartzman 5-7 6-3 3-6 6-1 6-1; al 4° turno ha sconfitto Ramos-Vinolas 7-6 6-1 6-3). Sulla carta non dovrebbero trovare particolari intoppi per raggiungere le semifinali, a meno che non sia Thiem a sovvertire le previsioni nel caso di una sorprendente eliminazione di Djokovic ai quarti. A proposito dell’austriaco, il suo cammino sin qui è stato immacolato (1° turno vinto contro Tomic 6-4 6-0 6-2; 2°turno vinto contro Bolelli 7-5 6-1 6-3; 3° turno vinto contro Johnson 6-1 7-6 6-3; 4° turno vinto contro Zeballos 6-1 6-3 6-1) e si prospetta con tutta probabilità come uno dei papabili contendenti di questa edizione del Roland Garros.

3) Infine avremmo assistito all’ennesimo cimitero delle teste di serie femminili, oppure sarebbero riuscite a ritornare alla ribalta?

Di sorprese ne sono avvenute, su tutte la clamorosa eliminazione al primo turno della numero 1 del mondo Angelique Kerber per mano della Makarova con un doppio 6-2. Successivamente si sono susseguite le eliminazioni di Agnieszka Radwanska contro la beniamina di casa Cornet (6-2 6-1) al terzo turno, della detentrice del titolo Muguruza contro Kristina Mladenovic (6-1 3-6 6-3) al quarto turno, di Dominika Cibulkova contro Jabeur (6-4 6-3) al secondo turno, di Johanna Konta contro Hsieh (1-6 7-6 6-4) al primo turno e di Svetlana Kuznetsova contro Wozniacki (6-1 4-6 6-2). Nonostante la perdita delle diverse teste di serie sopracitate, rimangono ancora in lizza le tre più accreditate ad aggiudicarsi il titolo: la numero 2, Karolina Pliskova, la numero 3, Simona Halep e la numero 5, Elina Svitolina. Tutte e tre hanno sostanziali possibilità di imporsi a Parigi, anche se quelle che appaiono come le più “terraiole” del terzetto sembrano essere la romena e l’ucraina, entrambe capaci di conquistare rispettivamente i titoli di Madrid e Roma. Il verdetto spetterà ovviamente alla seconda settimana, con la speranza che sia avvincente tanto lo è stata la seconda settimana.

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