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Siamo giunti alla nona giornata di questo US OPEN, nella quale hanno avuto inizio i quarti di finale maschili e femminili.

I primi a scendere in campo sono stati i due francesi Pouille e Monfils. Gael ha sin qui compiuto una marcia perfetta ed è arrivato a giocarsi il match chiave per le sorti del suo cammino, senza perdere nemmeno un set. Il suo stato di forma lo rende favorito in questo derby, contro un Pouille pronto a dargli del filo da torcere: la vittoria ottenuta da quest’ultimo contro Rafa Nadal negli ottavi di finale, sebbene possa avergli fornito un’importante iniezione di fiducia, l’ha sicuramente sfiancato, facendolo partire dalla griglia con meno benzina nel serbatoio rispetto a “La Monf”.

La partita inizia e Gael mette sin dai primi game pressione al suo avversario. Nel secondo turno di battuta, Lucas deve già difendere due palle break e nonostante riesca a salvarsi in questa occasione, non può nulla nel settimo gioco della partita, nel quale cede il servizio. Monfils vince 6-4 il primo set, vincendo il 94% dei punti giocati sulla sua prima palla. Nel secondo parziale, il match prende una piega ancor più favorevole a Gael. Pouille fatica a trovare delle soluzioni per mettere in difficoltà il suo avversario ed è costretto a osare più del dovuto, commettendo 15 errori gratuiti (contro soli 6 vincenti). Monfils vince il secondo parziale 6-3 e con lo stesso punteggio vince anche il terzo, volando in semifinale.

Nel secondo quarto di finale giocato, Djokovic fronteggia il terzo francese in gara in questa nona giornata: il granitico Jo Wilfried Tsonga. Il trentunenne di Le Mans parte forte, mettendo in campo la solita energia, ma dopo aver rimontato il break subito nel sesto gioco, cede nuovamente il servizio sul 4-3, compromettendo le sorti del primo set. Djokovic conclude le pratiche con un 6-3 e nel secondo parziale non cede il terreno di un centimetro, inchiodando nell’angolo del rovescio uno spento Tsonga. Sul 5-2 Jo chiede il medical time out per un problema al ginocchio sinistro, che causa il suo ritiro sul 6-2.

Djokovic arriva in semifinale avendo vinto appena 8 set, a causa del forfait al secondo turno di Vesely e dei ritiri a partita in corso di Youzhny e Tsonga. Aver giocato poche volte in situazioni di punteggio chiave potrebbe essere un limite per lui, soprattutto contro un Gael Monfils, che finora ha sempre concretizzato ogni chance nei 15 set da lui giocati e vinti.

In campo femminile, invece, scendeva in campo la nostra Roberta Vinci, con la missione di difendere l’indimenticabile finale dello scorso anno. La sua avversaria, Angelique Kerber, è la principale candidata a contendere il titolo a Serena Williams.

La potente giocatrice tedesca, teme il gioco vario e aggressivo di Roberta e l’avvio di partita è molto combattuto. In un primo set in cui Vinci serve con percentuali di prime palle più basse rispetto ai suoi standard, la differenza potrebbe farla la capacità di trasformare le occasioni che le capitano nei game di risposta. Questo dato, tuttavia, sorride ad Angelique, che sfrutta meglio le palle break da lei procurate: delle 7 disponibili ne concretizza 4, l’ultima delle quali le regala il primo set, con il punteggio di 7 giochi a 5. Vinci ne trasforma appena 3 su 8. Dopo aver perso con qualche rimpianto il primo parziale, Roberta finisce le batterie e perde il secondo set 6-0 uscendo dal torneo.

Nel secondo quarto di finale femminile, Caroline Wozniacki demolisce la sua avversaria, l’austriaca Anastasija Sevastova. La campionessa danese vince 6-0, 6-2 un match senza storia e vola in semifinale, dove affronterà proprio la tedesca Angelique Kerber.

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