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E’ un cielo di piombo quello che continua ad aleggiare sopra lo Stade Roland Garros, sebbene il maltempo abbia finalmente deciso di concedere una tregua, permettendo così ad organizzatori, atleti ed appassionati di concludere questa terza giornata dei French Open, all’insegna del grande tennis, senza interruzioni.

Atto conclusivo dei primi turni che viene aperto dall’ultima campionessa Slam Angelique Kerber, la quale subito regala a questo martedì un’inaspettata sorpresa.
Malgrado l’esaltante inizio di stagione che le è valso 2 trofei, la tedesca sembra aver smarrito le certezze nel suo gioco, non riuscendo più a mettere in successione prestazioni all’altezza della sua classifica.

Periodo no che viene rimarcato dall’odierna sconfitta subita per mano della numero 71 del mondo Kiki Bertens, contro cui la Kerber non poteva che partire favorita.

Subito sotto di un set, la numero 3 del mondo, riesce a sfruttare un momento di flessione nel gioco della sua avversaria, riportando la partita in parità; fa vedere la cosa migliore sul match point la vincitrice Australian Open, infilzando con un chirurgico passante in cross l’olandese, che però riesce comunque a chiudere il match con il punteggio di 6/2 3/6 6/3, estromettendo clamorosamente la tedesca dal torneo e conquistando così per la prima volta in carriera il secondo turno del Major parigino.

Nessun problema invece per la numero uno del mondo Serena Williams, la quale, dopo aver tardivamente centrato il suo primo trofeo stagionale in qual di Roma, sembra essere determinata a tornare a far sentire il suo ruggito di dominatrice del circuito WTA; nulla da fare per la sua avversaria Magdalena Rybarikova, spettatrice non pagante dello spettacolo offerto dall'americana, che spietata le rifila un sonoro 6/2 6/0, passando così in scioltezza il turno.

Passaggio del turno centrato anche dalla bella Ana Ivanovic, uscita vittoriosa solo al terzo set ai danni della diciannovenne giocatrice di casa Océane Dodin.
Vittoria in tre set anche per la spagnola Carla Suarez-Navarro, mentre più agevoli sono stati i successi di Stosur e Cibulkova, nonchè di una mai doma Venus Williams, la quale, nonostante un infortunio alla coscia sinistra evidenziato da una vistosa fasciatura, è riuscita ad imporsi con un duplice 7/6 sulla ben più giovane, classe 1995, Anett Kontaveit.

Tra le più giovani continuano a distinguersi la diciannovenne russa Daria Kasatkina, che passa in tre set nel suo match d’esordio qui al Roland Garros sulla tedesca Anna-Lena Friedsam, e la ventunenne americana, vice campionessa in quel di Roma, Madison Keys la quale con un netto 6/3 6/2 estromette dal torneo la croata Vekic.

Nessun problema nemmeno per la beniamina di casa Alizé Cornet, che travolge la numero 70 del mondo Kirsten Flipkens col punteggio di 6/1 6/0, così neppure per una delle più rosee speranze future degli addetti ai lavori quale è la canadese Genie Bouchard, che dopo due anni caratterizzati da più bassi che alti, torna ad offrire una prestazione degna di nota, rifilando un doppio 6/2 nei confronti della tedesca Laura Siegmund.

Concludiamo la trattazione riguardante il tennis in gonnellina spendendo due parole per le nostre azzurre rimaste in gara.
Alle precoci eliminazioni di Sara Errani e Roberta Vinci nel corso delle giornate precedenti, purtroppo si aggiunge il nome si Francesca Schiavone, sconfitta in due set dalla numero 11 del mondo Kristina Mladenovic.

Delusione tuttavia cancellata dalla convincente prestazione di Camila Giorgi, meritevole di aver sconfitto in due set la francese Lim; ma soprattutto da una straordinaria Karin Knapp, autrice del più sorprendente ed emozionante incontro della giornata.

L'altotesina, dopo una lunga agonia post infortunio, ha infatti strappato un biglietto per il secondo turno ai danni di niente poco di meno che di Vika Azarenka; match entusiasmante che ha visto la nostra connazionale al comando sin dal primo parzial, salvo poi farsi recuperare nel secondo. Match che sfortunatammente termina nel peggiore dei modi, con l'infortunio al ginocchio che costringe la numero 5 WTA al ritiro.

Moltissima la carne al fuoco nel corso di questa terza giornata anche per quel che concerne il tabellone maschile.
Sono infatti in programma ben 5 delle principali teste di serie, 4 italiani ed una buona batteria di giovani tra i più interessanti.
Cominciamo dall’alto ed in particolare dallo scozzese Andy Murray, che riprende quest’oggi il discorso lasciato in sospeso con l’esperto Radek Stepanek, salvato nel corso della serata di ieri da una sicura sconfitta soltanto dall’oscurità.

Sconfitta tuttavia rimandato solo di poche ore; pur dando continuità ad un tennis d’altri tempi, fatto di progressioni a rete, variazioni e tocchi sopraffini, il ceco non riesce difatti a trarre vantaggio dalla sospensione del match, costretto a piegarsi dinnanzi al reo campione degli Internazionali d’Italia il quale accede quindi al secondo turno con il punteggio di 3/6 3/6 6/0 6/3 7/5.

Esordio quest’oggi anche per il 9 volte campione Rafael Nadal, impegnato contro il bombardiere Sam Groth.
Rare le occasioni in cui l’australiano è riuscito ad impensierire l’ex numero 1 del mondo, ostinandosi nel tentare l’impresa di sfondare il solido muro maiorchino anziché sfruttare le proprie accelerazioni verticalizzando verso la rete. Ne risulta un match agevole per l’attuale numero 5 del mondo, che in poco più di ottanta minuti di gioco centra la qualificazione al turno successivo, rifilando un severo triplo 6/1 all’avversario.

Buona la prima anche per il primo della classe Novak Djokovic, che passa con il punteggio di 6/4 6/1 6/1 passa, in un’ora e trenta di gioco, sul trentaduenne 78 del mondo Lu Yen-Hsun.
E ’ bravo il taiwanese ad impegnare il numero uno del mondo nel corso del primo set, grazie ad una buona regolarità e profondità nel palleggio che hanno costretto il serbo a prendere qualche rischio e, conseguentemente, a commettere alcuni errori di troppo.

Tuttavia tra i molteplici e straordinari talenti di cui il Djoker può vantare, vi è la fondamentale abilità di riuscire a scalare le marce opportunamente a seconda della situazione; è ciò che gli permette di effettuare il sorpasso su Lu e dunque di tagliare il traguardo del secondo turno.


Da segnalare anche le vittorie di Thomas Berdych e dell’inossidabile David Ferrer, entrambi passati agevolmente in tre set rispettivamente ai danni di Vasek Pospisil ed Evgenij Donskoy.

Menù, come detto, ricco e variegato anche per quel che riguarda i più giovani, per i quali vorremmo cominciare da quella che a parer nostro è stata la portata più prelibata, ovvero la sfida che ha visto contrapposti il croato classe 1996 Borna Coric ed una delle più promettenti speranze del tennis targato USA, rappresentata dal talento cristallino di Taylor Fritz. L’americano, la cui gestualità nel dritto e nel servizio ricorda vagamente quella del celebre campione “Pistol Pete” è sembrato tuttavia ancora acerbo per palcoscenici di un tale prestigio; fa valere la sua maggior esperienza Coric, esprimendo un tennis regolare ed aggiudicandosi la partita in scioltezza per tre set a zero. Passano il turno anche Dominic Thiem, che continua a dar seguito ad una stagione fino ad ora ricca di successi e soddisfazioni, l’australiano Bernard Tomic ed il tedesco Alexander Zverev, il quale chiude una giornata all’insegna del trionfo del tennis verde. Pessime sono invece le notizie che arrivano dal fronte azzurro, dove nessuno dei nostri 6 italiani presenti in questi campionati francese è riuscito ad aggiudicarsi un lasciapassare per il secondo turno. Si salvano Marco Cecchinato, eliminato nella giornata di domenica da Nik Kyrgios, e Thomas Fabbiano, sconfitti ma con l’onore delle armi, avendo tenuto testa ad avversari di un calibro nettamente superiore, come l’australiano e lo spagnolo Feliciano Lopez. Molto peggio hanno fatto invece Paolo Lorenzi e soprattutto Fabio Fognini, che aggiunge alle pessime prestazioni di Roma e Nizza l’ennesima brutta sconfitta rimediata per mano di Granollers, pur giocando sulla superficie più congeniale al ligure; è vero che Fabio di questo periodo potrebbe avere la testa orientata verso affari extra-tennistici, ma questa non può essere certo una scusante sufficiente a giustificare una sconfitta rimediata quasi senza lottare. Infine delude anche chi non delude mai, come il nostro Andreas Seppi, estromesso dal Major parigino per mano del numero 83 del mondo Ernest Gulbis; anche se a discolpa dell’altotesino va detto che non è tra le situazioni più ideali approcciare ad un torneo così importante reduce da un fastidioso infortunio e ritrovarsi a competere su un campo molto pesante, contro un avversario che raramente concede quella continuità d’intensità e di palleggio di cui Andreas necessiterebbe per tornare pienamente a fuoco. Roland Garros che in passato tante soddisfazioni ha ci ha dato, si conclude così in un disastro per i nostri atleti di casa; un risultato catastrofico che sottolinea una volta di più la crisi del nostro movimento tennistico, entrato in un tunnel oscuro del quale proprio non si riesce ad intravedere la fine.

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