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“Parigi val bene una Messa” pronunciò nel 1593 Enrico IV al momento della sua incoronazione a Re di Francia e della contemporanea conversione al cattolicesimo. Con questa celeberrima frase voleva far capire che la possibilità di regnare in Francia era superiore ad un sacrificio come quello della conversione.

Nei giorni nostri, non sembrano avere la stessa considerazione nei confronti della capitale francese le migliori racchette del circuito ATP che tendono a centellinare le loro presenze al torneo di Parigi Bercy; preferiscono periodi di recupero, vacanza o preparazione in vista del Master di Londra o della stagione successiva. In realtà quasi tutti, eccezion fatta per Djokovic reduce da tre vittorie consecutive nel 2013-14-15 oltre a quella del 2009. Il periodo dell’anno (prima settimana di Novembre) certamente non aiuta il torneo ad avere un tabellone in linea con tutti gli altri Master 1000 perché molti giocatori arrivano logori mentalmente e fisicamente dopo un anno di viaggi, match, vittorie, sconfitte, allenamenti, attese negli spogliatoi...

Oltre alle 4 vittorie di Nole, solo Federer nel 2011, tra i Fab four, ha trionfato in questo torneo; Nadal e Murray, gli altri due componenti dei fantastici 4, solo una volta ciascuno hanno raggiunto la finale. Numeri completamente diversi dalla media degli altri Master 1000. Dal 2010 ad oggi si sono giocate 56 finali di Master 1000 escluso il torneo di Bercy. Dei 112 posti a disposizione quindi, ben 81 sono stati occupati dai 4 giocatori sopracitati, oltre il 72% lasciando un misero 27% da spartirsi tra tutte le decine di altri pretendenti. Nel torneo parigino invece questa percentuale è sensibilmente più bassa, precisamente del 41%. Non può certamente essere solo una coincidenza. Anche la superficie contribuisce a questi risultati perché è sensibilmente più lenta di quella di Londra (oltre 5 punti nel court pace index stilato dalla ITF) scoraggiando i futuri partecipanti a parteciparvi o comunque a rimanere tutta la settimana invece di trasferirsi a Londra con qualche giorno d’anticipo per allenarsi. Come se non bastasse la superficie di Shangai, il Master 1000 precedente a questo, è nettamente la più veloce di tutti i 9 tornei principali dell’anno (a parte ovviamente gli Slam) collocando il torneo parigino in una sorta di limbo a cavallo di Shangai e Londra che lo rende poco appetibile ai migliori giocatori al mondo nonostante i grandi sforzi della FFT e degli organizzatori (basti pensare all’eccezionale rimodernamento del Palais omnisport de Paris-Bercy del 2011).

Anche l’edizione del 2016 non fa eccezione alla diaspora di molti protagonisti del circuito. Federer e Nadal erano assenze note da tempo alle quali si sono già aggiunte quelle di Monfils, Kyrgios, Tomic, Zverev, Querrey, Coric, Granollers, Anderson, Edmund, Dolgopolov per motivi vari: dal problema alle costole di Monfils, alla squalifica per motivi disciplinari di Kyrgios. Curiosa inoltre la rinuncia di Evans. Non sono arrivati in tempo i bagagli in aeroporto... Come se non bastasse, a questi nomi potrebbero aggiungersene altri nei prossimi giorni, a partire da Stan Wawrinka che ha dichiarato di essere uscito “distrutto” dal torneo di Basilea e di non essere sicuro di partecipare a Parigi, concentrando tutte le sue energie sull’obiettivo principale dell’anno: Londra. Un altro quasi sicuro ritiro sarà quello di Ferrer che non si è presentato alla semifinale di Vienna con Murray e difficilmente recupererà in tempo per Parigi. Un peccato per lui che grazie alla lentezza del campo si è sempre comportato molto bene in terra transalpina con una vittoria ed una finale. Oltre a loro, altri due big, a mio avviso, potrebbero decidere all’ultimo momento di bypassare Bercy. Murray e Nishikori. Entrambi sono qualificati al Master londinese, entrambi hanno giocato moltissime partite durante l’anno essendo arrivati in fondo a tutti o quasi i tornei disputati, entrambi sono in finale rispettivamente a Vienna e Basilea (contro Tsonga e Cilic) e non so se decideranno di affrontare tutti e due i prossimi impegni con pochissimi giorni di riposo. Nishikori oltretutto ha avuto per tutto l’anno problemi fisici che quasi mai l’hanno portato a giocare continuativamente per due/tre settimane filate.

Dal punto di vista della freschezza atletica Djokovic sembra essere quello messo decisamente meglio. A Shangai però è stata la sua condizione emotiva ad essere inadeguata al livello di gioco e di pressione che tornei come questo mettono sulle spalle dei tennisti. Problemi personali hanno inciso in modo sensibile sul gioco e sulla concentrazione del serbo passato dal quasi menefreghismo del match con Zverev all’isterismo di quello con Bautista Agut. Se in queste settimane ha ritrovato serenità, sicuramente può raggiungere la quarta vittoria consecutiva, altrimenti già i primi turni potrebbero essere molto, anzi definitivamente insidiosi.

Altri favoriti ad arrivare nei turni finali potrebbero essere Dimitrov, Cilic che come detto è in finale a Basilea e sembra aver ritrovato una buona condizione (anche se su una superficie decisamente più veloce), Thiem che sta attraversando un finale di stagione opaco dopo le molte, forse troppe partite giocate quest’anno (per’altro moltissime vinte...), Goffin, Raonic che sembra a sua volta appannato ed eliminato molto prematuramente a Vienna, e Bautista Agut. Lo spagnolo (e come lui anche Goffin), proprio come il connazionale Ferrer ha fatto negli scorsi anni, potrebbe approfittare della bassa velocità dei campi spingendosi molto avanti, anche se una finale come a Shangai sembra un po’ troppo. La condizione atletica è sicuramente buona, fiducia e autostima ancora di più e quindi nessun risultato è precluso a prescindere.

Capitolo a parte per Tsonga sempre molto a suo agio in casa propria. Jo ha già vinto nel 2008 e raggiunto una finale nel 2011. Certamente la superficie lo aiuta e sembra in un eccellente condizione come dimostra la finale appena raggiunta a Vienna. Potrebbe essere lui, per non fare i soliti nomi di Murray e Djokovic il favorito alla vittoria finale.

Per quanto riguarda il tabellone, il primo turno non mette in atto match di particolare interesse al momento, in attesa di sapere tutti i nomi dei molti qualificati. I due più significativi potrebbero essere proprio quelli che riguardano i nostri portacolori Lorenzi e Fognini. Il primo se la vedrà con Paire ed onestamente è più nelle mani del francese che dell’italiano l’andamento dell’incontro. Paolo giocherà la sua solita e solida partita, il francese non è dato a sapersi come potrebbe giocare (forse nemmeno a lui...). Fabio invece avrà un rematch con Carreno Busta che lo ha da poco battuto in finale a Mosca. L’italiano potrebbe farcela a patto che giochi tutta la partita e non solo dei pezzi come troppe volte (ed anche a Mosca purtroppo) succede. Il rispetto per il Gioco deve andare ben oltre le qualità del singolo e la condizione psico/fisica di ognuno.

Dal tabellone di qualificazione potrebbe emergere anche Seppi che con Herbert e Dustin Brown potrebbe innalzare il livello dei primi turni molto poco da Master 1000 al momento.

Previsione quarti:

Djokovic - Goffin
Isner - Thiem
Tsonga - Raonic
Bautista Agut – Murray

In attesa del via ufficiale al main draw, questa ultima domenica di ottobre ci regala comunque tanto tennis con le finali di Vienna e Basilea e soprattutto la finale del Master WTA con la Kerber e la Cibulkova. La tedesca parte nettamente favorita sia per le qualità individuali che per quanto fatto vedere in questo 2016. Se escludiamo il Roland Garros, ha giocato con una continuità disarmante per le avversarie e il titolo di Maestra del 2016 le starebbe proprio bene! Per lei sì che Singapore varrebbe tranquillamente una Messa...

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