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Si accendono i riflettori dell’ O2 Arena di Londra ad illuminare questa seconda giornata degli ATP Finals, ultimo grande appuntamento stagionale, dedicata al girone che porta il nome di John McEnroe.


46a edizione caratterizzata dalle tante “prime volte”, come le assenze simultanee dei fuoriclasse Rafael Nadal e Roger Federer, principali protagonisti per oltre 12 anni, ma soprattutto da Andy Murray reo dall’aver finalmente completato la scalata verso la cima più alta del “Monte Tennis”, strappando negli scorsi giorni il primato a Novak Djokovic, indiscusso dominatore del circuito negli ultimi 2 anni.

E cominciamo proprio dal neo numero uno del mondo, protagonista del singolare di serata che lo ha visto contrapposto a quel Marin Cilic che, non meno di un paio di settimane fa, eliminando Nole Djokovic in quel di Parigi, ha aperto la strada proprio allo scozzese nella conquista della vetta del tennis mondiale.
Contrapposizione di stili, più snervante il gioco dello scozzese, maggiormente da one shot quello del croato, che dà vita ad un incontro molto avvincente e spettacolare.
Primo set che si apre con un batti e ribatti di break, ma che alla fine vedrà Murray chiudere in vantaggio; un Cilic in grande spolvero in questo finale di stagione che ingrana la quarta sin dalle prime battute, trovando quella potenza, profondità ed angoli che spesso gli hanno consentito di sfondare le difese britanniche, o di prendere la via della rete in quelle occasioni in cui il croato non è riuscito nella chiusura diretta.
Da par suo lo scozzese cerca di impostare la propria tattica sui lunghi scambi e sulle variazioni; tattica che, nonostante la più che buona tenuta dell’avversario, alla fine darà i suoi risultati.
Finisce 6/3 la prima partita a favore dello scozzese.
Secondo parziale durante il quale il divario trai due contendenti si fa ancor più evidente.
La musica non cambia: Cilic prosegue nell’alternanza di soluzioni vincenti e progressioni in verticale, ma il britannico è magistrale nel rispondere sempre “presente”, lavorando ai fianchi, fino a sfiancare, il proprio avversario.
Un dritto in rete del croato regala il secondo parziale e la ventesima vittoria consecutiva a Murray, che quindi apre nel migliore dei modi il suo regno da numero uno del mondo.

Si completa la seconda giornata delle Finals, per quel che concerne il singolare, con il match che ha visto affrontarsi nel pomeriggio il nipponico Nishikori ed il numero 3 del mondo Stan Wawrinka.
Aveva aperto come meglio non si poteva la stagione lo svizzero, a seguito della conquista del suo terzo Slam in carriera in quel di Melbourne, salvo poi perdersi nel proseguo della stagione, sino ad arrivare a questi ultimi mesi in cui abbiamo assistito ad uno “ Stanimal” decisamente discontinuo e sottotono.
Costanza che è invece prerogativa del gioco del giapponese che, a fronte della sua struttura fisica non imponente, media proponendo un tennis caratterizzato da pochi errori ed altre frequenze.
Match dunque che anche in questo caso vede un’abbastanza chiara differenza nel gioco dei due contendenti, sebbene sia stato un match meno entusiasmante del precedente, proprio a causa della condizione non ottimale di Wawrinka, il quale, peraltro, non ha mai brillato qui a Londra, nemmeno nelle edizioni precedenti.
Scorre via rapido il primo set, ed assieme ad esso tutta la contesa, che si apre con un’immediata difficoltà da parte dello svizzero nel mantenere il primo turno di servizio; break rimandato solo di un paio di game quando, nel corso del quinto gioco, Nishikori strappa la battuta ai avantaggi all’avversario, portandosi così in vantaggio di una lunghezza.
Rincara la dose il nipponico sul 5/3, riuscendo a conquistare il secondo break, che permette lui di mettere in cassaforte il primo parziale.
Servizio che farà la differenza in tutto il corso dell’incontro: 80% i punti vinti con la prima per il giapponese, a fronte del 62% dello svizzero, 74% a 38% quelli vinti sulla seconda, 62% contro 26% i punti vinti in risposta alla seconda di servizio dell’avversario; questi sono solo alcuni dati che ci raccontano di un Wawrinka insufficiente, in totale balia dell’avversario.
Un solo break, l’ennesimo, costituirà un vantaggio più che sufficiente per consentire al giapponese di chiudere il secondo set e di mettere il punto esclamativo su un partita da lui controllata, durata appena 1 ora di gioco.

Vittoria che porta Nishikori ad allinearsi con Andy Murray in vetta al girone McEroe; zero i punti invece per Cilic e Wawrinka, i quali si fronteggeranno Mercoledì, per decretare chi avrà accesso alle fasi finali.

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