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Dopo qualche settimana piuttosto sonnacchiosa che ha fatto seguito alla roboante, mediaticamente parlando, edizione degli Australian Open 2017, il grande tennis sbarca nel deserto della Coachella Valley, dove, dall’8 al 19 marzo andrà in scena l’evento combined di Indian Wells, alias “The fifth Slam".

A detta di tutti, infatti, il torneo californiano rappresenta il fiore all’occhiello dell’intero circuito, sia maschile che femminile; il BNP Paribas Open ha raggiunto un tale successo nel corso degli anni che l’ATP sta addirittura pensando di elevarlo, nel 2019, al rango di Master 1500. Senza addentrarci troppo nella politica futura in merito all’organizzazione della stagione tennistica mondiale atteniamoci alla stretta attualità andando a presentare le due competizioni, quella femminile e quella maschile, che vedranno impegnate 96 giocatrici e altrettanti giocatori.                                                              

Come nella vostra serie TV preferita, è d’obbligo, prima del nuovo episodio, ripercorrere in breve le puntate precedenti al torneo di Indian Wells.         Quello che si annunciava come l’anno del cambiamento, sia nel circuito maschile che in quello femminile, è iniziato con l’avvento della Restaurazione di Federer-Nadal tra gli uomini e delle sorelle Williams tra le donne: un avvenimento nostalgico che ha avuto un tale eco mediatico da soffocare e offuscare le debolezze e le difficoltà, momentanee o perenni che siano, degli altri contendenti. L’emblema di quanto detto è sicuramente Nole Djokovic, un campione che sta vivendo un periodo non felice della propria carriera, tra gossip e indiscrezioni relativi alla vita privata che certamente non lo aiutano a ritornare la macchina perfetta che abbiamo ammirato fino a pochi mesi fa. Tuttavia, la ricomparsa ad alti livelli del binomio elvetico-spagnolo ha messo in risalto come il tanto acclamato ricambio generazionale stia faticando ad attuarsi compiutamente; pochi segnali, in questo senso, ci sono stati offerti dai vari Thiem, Kirgios e Raonic mentre sembrerebbe definitivamente approdato al posto che gli compete Grigor Dimitrov.

In campo femminile la situazione non è molto dissimile: la Williams’ Final ha mostrato, una volta di più, l’abisso che intercorre tra Serena e le restanti contendenti; le poche note positive giungono da una ritrovata Wozniacki e dalla ripresa nelle ultime settimane di Kerber, la quale, tutt’ora, appare come l’unica e più seria candidata in grado di opporsi al dominio della più giovane tra le sorelle Williams.
Questa la cornice storica che farà da sfondo al torneo di Indian Wells, ben sapendo che ogni torneo è latore di storie sempre nuove, di crolli improvvisi e di stupefacenti risalite, di sorprese e di conferme.

 

Partendo dall’esposizione del tabellone femminile, subito balza all’occhio l’assenza ai nastri di partenza proprio della numero uno del mondo, Serena Williams, la quale ha dovuto dare forfait a causa di un problema al ginocchio – chissà se avrà influito su questa scelta anche il rapporto non del tutto idilliaco occorso in passato con gli spettatori californiani, motivazione che in passato ha portato le sorelle Williams a boicottare il torneo per 15 stagioni – consegnando automaticamente la testa della classifica WTA ad Angelique Kerber, vista l’impossibilità di bissare i punti ottenuti lo scorso anno.
Il forfait di Serena apre scenari decisamente interessanti circa la lotta per la vittoria finale dove, a giocarsela, vi sarà un lotto piuttosto ampio composto da Pliskova, Muguruza, Cibulkova, Keys, Halep, Radwanska, Venus Williams, Kerber, Wozniacki e Svitolina: tutte giocatrici che, vista l’instabilità nelle posizioni nobili potrebbero avere velleità di raggiungere la finale.                                                                                                                                   A cominciare dall’atleta più in forma del momento, Karolina Pliskova, testa di serie numero 3 del torneo e recente vincitrice a Doha; dopo la prima finale Slam a Flushing Meadows, la ceca pare aver acquistato, non solo la necessaria solidità e continuità di risultati, ma anche la consapevolezza di poter battagliare, almeno sulle superfici rapide, per un posto nelle posizioni che contano. Sin dai primi turni, il cammino della Pliskova è lastricato da giocatrici ostiche come Puig al secondo turno, Begu al terzo e una tra Bertens, Bacsinzscky e Bencic agli ottavi: tutt’altro che un tabellone scontato per la ceca.

A ragion veduta rientra tra le favorite anche la Kerber, nonostante l’inizio di stagione tutt’altro che entusiasmante; la testa d serie numero 2 non dovrebbe faticare a raggiungere gli ottavi – sfidando una tra Babos e Putintseva – e, successivamente, i quarti di finale dove potrebbe incontrare o Venus o la rivelazione della recente edizione degli Australian Open, Coco Vandeweghe. Una porzione di tabellone che comprende anche la Radwanska che, tuttavia, sembra mestamente approcciarsi alla parabola discendente della propria carriera. Altra giocatrice decisamente in difficoltà è la Halep; nel 2017 la rumena ha totalizzato solamente un quarto di finale ed è continuamente martoriata da continui problemi fisici. Nella porzione di tabellone che Halep presiede – dall’alto della quarta testa di serie occupata – sono comprese giocatrici decisamente più in forma come la già citata Wozniacki e la Mladenovic, nonché la rientrante e molto attesa Madison Keys, speranza americana per il dopo Williams rientrante dall’infortunio dopo diverso tempo. Completano il tabellone le wild card che la federazione americana ha concesso a Brady, Falconi, Vekic, Townsend, Gibbs e Mattek-Sands.
Le italiane presenti nel tabellone femminile sono quattro: Schiavone, Giorgi, Vinci e Errani. La decadenza dell’Italtennis sembra ormai inesorabile ed è certificata anche dalla classifica WTA che proprio questa settimana ha assistito all’uscita dalla top 100 di Sara Errani.
Pronostico quarti di finale: Pliskova-Svitolina, Cibulkova-Konta, Wozniacki-Bounchard, Vandeweghe-Kerber

Se tra le donne l’assenza di Serena Williams provocherà un ulteriore disinteresse nei confronti della manifestazione femminile, altrettanto non si può dire del corrispettivo torneo maschile che si annuncia come uno dei più intriganti degli ultimi anni: il motivo di tale attesa è presto spiegato ed ha a che fare, ancora una volta, con ciò che è occorso a Melbourne in gennaio. Indian Wells, infatti, sarà il primo evento post Slam che riunisce nella medesima competizione i Fab Four: Murray, Djokovic, Nadal e Federer in rigoroso ordine di classifica.
Il torneo californiano, perciò, contribuirà a fugare o, all’opposto, ad alimentare i dubbi e le questioni sollevati durante le due settimane di tennis a Melbourne: Murray può essere legittimamente considerato numero uno al mondo o la battuta d’arresto in Australia è da considerarsi sintomatica rispetto alla sua scarsa costanza nell’arco di un’intera stagione? Djokovic vuole ancora essere un tennista, con tutto ciò che ne consegue? L’Australian Open di Federer e di Nadal ha segnato il loro ritorno ai vertici del nostro sport oppure è stato l’ultimo, incommensurabile, canto del cigno? E la tanto agognata, ed invocata, Next Gen che fine ha fatto?
Tante domande, una più provocatoria dell’altra, che la stagione ATP in corso proverà – o riuscirà – a scandagliare e sviscerare in profondità: tutto ciò, a partire dal Master 1000 di Indian Wells.

Il numero uno del tabellone, e del mondo, Andy Murray potrà testare gradualmente il rapido Plexicushion californiano vista la facilità dei primi turni con il solo Feliciano Lopez a poterlo impensierire prima dei possibili e quantomeno probabili quarti di finale contro Goffin o Tsonga, due giocatori decisamente in palla in questo momento: il francese è reduce dalla doppietta indoor Marsiglia-Rotterdam, torneo, quest’ultimo, vinto proprio prevalendo sul belga in finale; Goffin dal canto suo proverà ad eguagliare la sensazionale semifinale dello scorso anno. Sempre nella parte alta del tabellone il secondo quarto di finale dovrebbe essere appannaggio di due giocatori tra Wawrinka, Berdich, Monfils e Thiem; il condizionale in questa situazione è però d’obbligo viste le alterne fortune dei nomi sopracitati; Thiem, in particolare, è reduce da qualche mese di buio profondo che la sola vittoria in un torneo secondario come Rio De Janeiro non può mitigare: il suo tabellone sembrerebbe alquanto agevole e ciò potrebbe risultare un’ottima possibilità per riuscire a raddrizzare una stagione che sembra aver iniziato con il piede sbagliato.
Nella parte bassa del tabellone spicca il nome di un osservato speciale di questo torneo, Grigor Dimitrov: con la vittoria di Sofia, Brisbane e, in particolar modo, con la semifinale di Melbourne il bulgaro sembra aver risposto per le rime a quanti ne avevano già sottoscritto l’epitaffio tennistico; Grigor, qui testa di serie numero 12, sembra essere definitivamente esploso in tutto il suo talento e – grazie soprattutto a scelte strategiche fuori dal campo – in rampa di lancio per assurgere finalmente ai vertici di questo sport; la continuità di rendimento che ci aspettiamo da lui passa obbligatoriamente attraverso l’attesa prova di Indian Wells dove, nel proprio quarto di finale si darà battaglia con giocatori come Sock, possibile terzo turno, Cilic, possibile ottavo di finale e, tendenzialmente, uno tra Pouille e Nishikori nei quarti di finale.
Una porzione di tabellone questa che presenta anche la mina vagante Sam Querrey – vincitore di Acapulco con gli scalpi di Nadal e Kirgios tra gli altri – e i giovani Fritz, Kozlov, Coric ed il solido Medvedev.

Gettiamo la maschera andando di corsa all’ultimo quarto di finale, il più affascinante, incerto e nobile di tutto il tabellone: basti pensare che qui vi sono racchiusi i 18 Slam di Federer, i 14 di Nadal, i 12 di Djokovic, l’US Open e l’ultima Davis di Del Potro e, infine, due giovani come Alexander Zverev e Nick Kirgios. Fa sensazione notare come già dal terzo turno possano esserci incroci quali Del Potro-Djokovic e Kirgios-Zverev mentre un possibile ottavo metterebbe di fronte, per l’ennesima volta, Nadal e Federer: insomma, c’è solo l’imbarazzo della scelta.
Gli italiani ammessi al tabellone principale sono due, Paolo Lorenzi che affronta al primo turno Haase per poter sfidare al successivo incontro Wawrinka e Fabio Fognini che, secondo pronostico, dovrebbe vedersela al secondo turno contro Tsonga. In conclusione, le wild card decretate dalla USTA sono andate a Tiafoe, Opelka, Fratangelo, Fritz e Kozlov.                                                                                                                                                           Pronostico quarti di finale: Murray-Goffin, Berdich-Thiem, Dimitrov-Nishikori, Nadal-Zverev.

Una piccola postilla la meritano gli assenti di lusso tra cui annoveriamo Gasquet, Ferrer e Raonic tra gli uomini mentre per le donne, detto di Serena Williams, assenze abituali di Sharapova, Kvitova e Azarenka.

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