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Il torneo di Barcellona è un'evento che rappresenta il crocevia tra le principali competizioni europee sulla terra battuta. In altre parole, un torneo che funge da ponte tra il Master 1000 di Montecarlo e quelli di Madrid e di Roma, in attesa dello Slam sul rosso del Roland Gorros a Parigi. La Spagna è dunque il paese che ospita in questo particolare momento della stagione due grandi tornei, per l'appunto l''ATP 500 di Barcellona ed il Master 1000 di Madrid. Un fatto che certifica la grande tradizione iberica nel tennis, in particolare quando si gioca sulla superficie in polvere di mattone.

Il torneo catalano si gioca presso il Real Club de tenis de Barcelona dal 1953 per volere di Carlos Godò Valls Conde de Godò che da il nome alla manifestazione.
Una gara che nel suo albo d'oro porta le firme dei grandi interpreti del gioco su terra battuta, numeri uno del mondo come Nastase, Borg, Lendl, Wilander.
Tra i vincitori emergono anche i nomi dei grandi di Spagna, tra i quali spiccano le figure di Gimeno, Santana, Gisbert, Orantes, Sanchez, Carlos e Alberto Costa, Mantilla, Ferrero, Moya, Robredo, Verdasco e Nadal. Non ve dubbio alcuno che il Conde de Godò rappresenti il torneo con maggior tradizione in terra spagnola, pur essendo secondo a quello di Madrid in termini di montepremi.

Questa edizione 2016 ha visto Rafael Nadal trionfare per la nona volta detronizzando il campione in carica Kei Nishikori. Rafael incassa la doppietta Montecarlo-Barcellona allungando anche in "Catalugna" la sua strordinaria serie di titoli che costituisce il record assoluto del torneo. La partita ha offerto uno spettacolo avvincente sotto l'aspetto agonistico. Rafael, pur soffrendo, è riuscito sul quattro pari del primo set a dare la zampata vincente aggidicandoselo per 6/4, un fatto che è accaduto grazie al cuore del maiorchino più che allo splendore del suo tennis.

Nel secondo parziale la musica cambia solo in apparenza. Nadal scappa via 4 a 1 prima di essere raggiunto sul quattro pari. A quel punto avanza sul 5 a 4 dove non sfrutta un primo match point; dopodichè sul 6 a 5 alla seconda occasione utile chiude i conti col giapponese per 6/4 7/5. Da rilevare come Nishikori sia sempre mancato nei momenti decisivi della partita, un aspetto che alla luce dei fatti si è rivelato determinante.
Infine, Rafael Nadal incamera il sessantanovesimo titolo in carriera su centouno finali disputate.

Voltando pagina è bene ricordare che i tornei di Barcellona e di Madrid sono divisi da una settimana interlocutoria dove si svolgono contemporaneamente tre competizioni ATP 250 nelle città di Istanbul, Estoril e Monaco di Baviera. Competizioni che di norma vedono all'opera giocatori che non appartengono all'elite mondiale, salvo ovviamente occasionali eccezioni. Appuntamenti che rappresentano per molti giocatori un'ottima occasione per affinare la preparazione sulla terra battuta, mentre per le stelle del circuito un'opportunità per incrementare le proprie casse.

Con l'arrivo del mese di maggio la stagione su terra entra ancora più nel vivo. Il sipario si apre, come già anticipato, con il secondo torneo di Spagna, il Mutua Madrid Open. Si tratta di un torneo combinato perchè prevede le gare sia maschili che femminili in svolgimento, a differenza di quello di Barcellona. Questa manifestazione si disputa nella struttura della Capitale iberica chiamata "Caja Màgica", un impianto che ha visto in passato debuttare la superficie in terra blu. Una trovata di Ion Tiriac, padre-padrone del torneo, che però non ha incontrato il gradimento dei giocatori, che hanno presteso e ottenuto il ripristino del rosso come da tradizione.

Il torneo "madrileno" si disputa all'aperto sulla terra dal 2002 ed è stato firmato da leggende del gioco del calibro di Agassi, Federer, Nadal, Djokovic e Murray, che è il campione in carica. Questo torneo, a differenza degli altri, presenta condizioni di gioco particolari a causa dell'altitudine. Un fatto che comporta una maggior velocità di gioco e l'esasperazione dei rimbalzi a causa delle rotazioni. A tutto ciò si aggiungono le difficoltà negli spostamenti dovuti ad uno scivolamento eccessivo che non consente una presa ottimale col terreno, rendendo quindi difficoltosi gli spostamenti e gli appoggi dei giocatori, che sono pertanto chiamati a mediare su problematiche estremamente vairabili. Forse, e ribadisco forse, sono proprio queste le principali ragioni per le quali il numero uno del mondo Novak Djokovic non ama giocare nella Caja Màgica.

Tuttavia, il serbo rimane il favorito numero uno al titolo, sempre che decida di partecipare all'evento. Malgrado ciò penso che Nole debba guardarsi le spalle in primis da Nadal, non tanto per il suo lignaggio, quanto per le recenti dimostrazioni di evidente ripresa. Un Rafa che torna competitivo sul rosso restituisce al Tour maggior interesse perchè crea una condizione di maggior incertezza sul risultato finale. Incertezza che invece in ambito femminile è attualmente l'elemento predominante, viste le prove poco convincenti degli ultimi mesi di sua Maestà Serena Williams.

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