ILTENNIS.COM

Gli internazionali d’Italia sono giunti al termine. Le finali consegnano al Foro i due imperatori romani di questa edizione. I giocatori che per tutta la settimana hanno espresso il miglior tennis e dominato i loro avversari.

Il territorio italiano è fonte di ispirazione per alcune giocatrici. In primis, Genie Bouchard, che elimina dal torneo la Jankovic e la testa di serie numero 2, Kerber, riassaporando il feeling con gli appuntamenti importanti. La seconda giustiziera di teste di serie è Darja Gavrilova, che pur uscendo di scena al terzo turno, supera Lisicki e Halep, fornendo consecutivamente due prestazioni super. Infine le ultime vittime di Serenona: la finalista Keys e la semifinalista Begu, che apre una breccia nel suo tabellone, grazie alla vittoria con Azarenka.

Kasatina e Ostapenko sono le piacevoli giovani sorprese di questo torneo. Entrambe classe 1997, perdono al terzo turno dalle semifinaliste, dopo aver sconfitto due big del circuito WTA.

Per le italiane, invece, la settimana romana è stata tutt’altro che positiva. Le cinque giocatrici azzurre in gara escono tutte alla prima apparizione.

Pochi mesi fa, Pennetta e Vinci andavano in finale nello Slam statunitense, ora la situazione si è completamente capovolta. Due americane disputano la finale del Master 1000 di Roma, con le tenniste italiane a guardare.

La finale tra Serena Williams e Madison Keys è un derby combattuto. Sul centrale si gioca un power tennis, fatto di servizi potenti e velocità elevate. La favorita si trova dall’inizio a dover rincorrere nel punteggio la sua avversaria, che nel primo set serve persino meglio di lei (60% di prime palle in campo e 6 ace). Serena, tuttavia, riesce a riacciuffarla, aggiudicandosi il tie break con cui vince il primo parziale. Il secondo set è in discesa: con un 6-3 la Williams porta a casa l’incontro che vale il quarto titolo di Roma in carriera.

In campo maschile, il primo a incantare il pubblico romano è Thomaz Bellucci, che oltre ad aver rifilato a Djokovic un 6-0, (impresa da scrivere nelle proprie memorie), batte l’accoppiata francese Monfils-Mahut. Degno di nota il lucky loser Pouille, che salda il debito con la fortuna eliminando lo spagnolo Ferrer, per poi trasformarsi in “lucky semifinalist” grazie al ritiro nei quarti di Juan Monaco. Ulteriori segnali positivi da Thiem, la cui vittoria con Roger è solo un tassello e non il simbolo del trend positivo di crescita che sta vivendo. Infine il solito Nishikori, in grado di arrivare sempre in fondo, esprimendosi al massimo delle sue possibilità e quasi superarle.

Note di demerito per Berdych, che esce dal torneo con Goffin dopo un 6-0 6-0, che probabilmente non subiva dai primi tornei under 12 e per Wawrinka, fuori al terzo turno con Monaco dopo una brutta partita.

Per quanto riguarda i giovani, da segnalare ancora una volta il classe 1997 Zverev, che sul tappeto rosso di Roma ha avuto la meglio sul tennis elegante di Dimitrov, ma non su quello di raffinatezza regale rogeriana.

Anche in campo maschile, gli italiani mal figurano. Cecchinato e Sonego, i più giovani a rappresentarci, sono gli unici a farci quasi gioire, ma escono dal torneo dopo tre set, rispettivamente con Raonic e Sousa. Seppi, il solo dei sette a raggiungere il secondo turno, perde con Gasquet.

La finale tra Djokovic e Murray è una partita dal pronostico difficile, se non altro per il diverso percorso che hanno affrontato i due giocatori per disputarla. Il serbo è reduce dai tre set con Nishikori, dal braccio di ferro con Rafa, dalla rimonta con Bellucci e da un esordio difficile, in cui non ha provato buone sensazioni. Lo scozzese ha invece passeggiato dal primo match, instaurando un feeling con superficie, palle e racchetta ideale. In avvio di partita Nole conferma le difficoltà incontrate in tutti i suoi primi set del torneo. Subisce immediatamente un break e sfoga le sue frustrazioni con l’arbitro, lamentandosi di un campo ai limiti della praticabilità a causa della pioggia. Il primo parziale viene vinto da Murray con il punteggio di 6-3. Nel secondo set la situazione non cambia. Djokovic pare non avere le energie fisiche e soprattutto mentali per invertire la rotta della gara. Andy vince anche il secondo parziale con il medesimo punteggio, aggiudicandosi il titolo di Campione di Roma, che non era mai riuscito a conquistare.

Il bel torneo disputato da Murray e il match tra Nadal e Djokovic sono i più bei regali di questa edizione degli Internazionali d’Italia, in vista del Roland Garros.

Andy giocherà Lo slam parigino dopo aver battuto il numero uno del mondo ed essersi espresso sul rosso, come non aveva mai fatto. È l’outsider, ma è anche il più in forma.

Lo spagnolo, finalmente in grado di giocarsi una partita alla pari con Djokovic, si candida come vero antagonista del serbo sul rosso, uscendo dal torneo a testa alta e con indicazioni positive. Tuttavia i 15 set consecutivi persi, potrebbero rappresentare un ostacolo alle convinzioni di Rafa di poter trionfare.

Il serbo è indiscutibilmente il più forte, ma a Parigi non ha mai vinto. Il Roland Garros, al via tra una settimana, darà le risposte ai nostri e ai loro interrogativi. Intanto la nave carica dei giocatori e delle giocatrici che lo disputeranno sta già per salpare, con i presupposti di vedere un grandissimo slam.

Usiamo i cookie per raccogliere statistiche anonime sull'utilizzo del sito