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Sin dai tempi remoti l’immagine del ponte è metafora dell’unione tra popoli, è simbolo di fratellanza; in un mondo che purtroppo sta riscoprendo l’architettura della divisione, i ponti cedono (nuovamente) il passo a muri e a barriere, l’unione alla separazione. In un clima socio-politico a tinte fosche prende il via quest’oggi a Rio De Janeiro la XXI edizione dei Giochi Olimpici dell’era moderna, il massimo evento sportivo planetario, un ponte –appunto- tra la storia e la contemporaneità, tra il passato e il presente; anche per questo l’Olimpiade è un appuntamento che trascende lo sport e la pratica agonista coinvolgendo per due settimane 11000 atleti provenienti da 207 nazioni, atleti certamente divisi sul campo di gara dall’appartenenza nazionale ma che, altrettanto certamente condividono i valori dello sport che ispira lo spirito olimpico: anche e soprattutto a Rio 2016 il messaggio dello sport è inequivocabile e potremmo tradurlo in parole con il celebre motto “United we stand, divided we fall”.



Anche il tennis, gioco individuale per antonomasia deve prendere coscienza con i valori dello spirito olimpico, valori ben esemplificati dal teodoforo che ha portato la fiamma di Olimpia all’interno dello stadio Maracanà, quel Guga Kuerten che sempre è stato amato dal proprio popolo e dal popolo del tennis di tutto il mondo, vero ambasciatore del Brasile nel mondo.
I tornei olimpici che permetteranno agli atleti di salire sul podio sono cinque: singolare maschile e femminile, doppio maschile, femminile e misto. Le competizioni di singolo sono a 64 partecipanti, mentre 32 saranno le coppie che si affronteranno nei doppi, 16, infine, nel misto. Le partite si disputeranno al meglio dei due set su tre e i giocatori avranno la possibilità di competere per l’oro –finale primo-secondo posto- e per il bronzo –finale terzo-quarto posto-. Tutti gli incontri si disputeranno presso l’Olympic Tennis Centre, un complesso da 16 campi in cemento Green Set -decisione non particolarmente condivisa da alcuni atleti, Nadal su tutti- costruiti appositamente per i Giochi di Rio.

Il periodo antecedente il torneo olimpico di tennis è stato un susseguirsi di defezioni da parte dei giocatori, polemiche riguardanti strutture e organizzazione, dichiarazioni, discussioni ed esclusioni degne del miglior teatro tragicomico: dalle parole di un avventato Dominic Thiem ( più a suo agio con la racchetta tra le mani), ai ritiri dei vari Berdich, Raonic, Halep, Pliskova e Bryan brothers “causati” dalla paura di contrarre il virus zika, passando per gli infortunati dell’ultimo secondo come Wawrinka, Zverev, Gasquet, Bencic, sino alle querelle con le proprie federazioni che hanno impedito la partecipazione agli australiani Tomic e Kirgios e alla nostra Giorgi (più che di tragicomico, qui dovremmo parlare di teatro degli orrori).
Detto ciò, i due personaggi che hanno fatto maggiormente parlare per la loro assenza a Rio sono, in campo maschile Roger Federer e, tra le donne Maria Sharapova: preferendo glissare sullo spinoso affaire Sharapova-doping di stato russo, qualche parola sul grande escluso dei Giochi è necessario spenderla; non è mistero che Roger aveva segnato l’appuntamento olimpico come il grande obiettivo della sua ultima parte di carriera insieme alla conquista, poi effettuata, della Davis con la Svizzera: rinunciando a Rio Federer non potrà così raggiungere Graf, Agassi, Nadal e Serena Williams tra i vincitori del Career Golden Slam (alle Olimpiadi 2020 di Tokio Roger avrà 39 anni ...).

Un altro tennista che ambisce a far parte di questo club estremamente esclusivo è Nole Djokovic, testa di serie numero uno del torneo e ovvio favorito della vigilia sotto molti punti di vista; innanzitutto il serbo è attualmente il miglior giocatore del mondo e ciò dovrebbe bastare: ad acuire la sensazione che sarà proprio lui il predestinato a indossare la medaglia d’oro sono sia la superficie, il lento cemento GreenSet Plexicushion dal rimbalzo alto e regolare tipico delle ATP Finals londinesi, sia il grande desiderio di vincere un oro per la propria nazione, la Serbia a cui è particolarmente legato.
La strada per il metallo più pregiato per Nole potrebbe essere, tuttavia, in salita sin dal primo turno dove affronta Del Potro, l’argentino che lo ha sconfitto quattro anni fa a Londra, estromettendolo dalla corsa per le medaglie.

Il singolare maschile sembrerebbe, in sostanza una sfida a due per la medaglia d’oro tra Nole e Murray anche se il torneo olimpico spesso nel passato ha regalato delle sorprese; tra gli outsider di lusso segnaliamo i francesi Tsonga, Monfils e il belga Goffin, mentre tra gli osservati speciali gli americani Steve Johnson, Jack Sock, gli spagnoli Bautista, Ferrer e l’uruguagio Pablo Cuevas.

A Rio 2016 saranno ben 22 i giocatori posizionati nei primi 50 posti del ranking ATP a non partecipare per i motivi riportati in precedenza; il tabellone a 64 è stato così completato da tennisti ampiamente oltre la sessantaquattresima posizione (il cut off è sceso addirittura sino al numero 115, l’australiano Sam Groth). Quanto detto fa presagire un torneo qualitativamente molto inferiore a un Master 1000 anche se il fascino che contraddistingue un Olimpiade è impareggiabile e le sorprese, dettate dal dover rappresentare la propria nazione, sono dietro l’angolo.

Più equilibrato e competitivo rispetto al corrispettivo maschile, il tabellone femminile presenta solo 8 defezioni tra le prime 50 giocatrici del mondo: di rilievo sono le assenze di Azarenka per il consueto infortunio e delle già citate Halep e Bencic che potrebbero rendere il cammino di Serena Williams più agevole verso la conquista della seconda medaglia d’oro consecutiva nel torneo di singolare; in totale le medaglie di Serena sono quattro, tutte forgiate con il metallo più pregiato, frutto della collaborazione in doppio con la sorella Venus con cui ha vinto le restanti tre.
La vittoria nell’ultimo Slam disputato sull’erba di Wimbledon consacra a tutti gli effetti la Williams quale unica favorita del torneo a cinque cerchi visto anche il tabellone non proprio impegnativo che le è stato sorteggiato; la prima vera sfida potrebbe arrivare solo nei quarti dove tutti gli addetti ai lavori aspettano il rematch della semifinale degli US Open 2015 contro Roberta Vinci mentre in semifinale dovrebbe incrociare Garbine Muguruza in un altro rematch, questa volta parliamo della sconfitta in finale agli ultimi Open di Francia. L’incostante ma pericolosa giocatrice iberica –che nel doppio misto farà coppia con Nadal- è attesa da un popolo spagnolo che ha riposto in lei diverse speranze di medaglia anche se la strada per raggiungerla pare decisamente tortuosa con Begu, Pavlyuchenkova, Bacsinzsky, Siegemund e specialmente Venus Williams nella propria porzione di tabellone: proprio Venere potrebbe giocarsi un posto in finale con la sorella Serena, in un derby “sorellicida” come tanti ve ne sono stati tra le due giocatrici eponime degli anni 2000.
Maggiore incertezza regna nella parte bassa del main draw, anche se Angelique Kerber sembra la più indiziata per lottare in finale per l’oro olimpico; proveranno a ostacolarle il percorso già in secondo turno una tra Stephens e Bouchard, mentre successivamente i pericoli verranno da Kuznetsova o Konta, giocatrici poco appariscenti ma che stanno disputando un 2016 solido e ragguardevole.
Ancora più incerto è l’altro quarto di finale dove uno spot potrebbe essere occupato da Madison Keys, leggermente favorita su Suarez Navarro visti gli ultimi risultati che testimoniano l’incedere positivo della giovane americana, mentre il posto rimanente dovrebbe essere appannaggio di Radwanska, anche se Kasaktina e Bertens sono avversarie decisamente temibili: insomma, tralasciando la sola Serena che parrebbe essere l’unica vera favorita, ci sono almeno altre 6-7 giocatrici che hanno i mezzi per poter conquistare una medaglia.



Tra queste, anche se in tono minore, non vanno dimenticate le italiane Vinci, Errani e Knapp; dopo la rinuncia della Schiavone e detto della Giorgi, il drappello femminile a Rio consta di tre giocatrici, tutte non con particolari speranze di andare a medaglia. Vinci ha obiettivamente il cammino sbarrato dalla Williams ma anche a New York si diceva così e sappiamo tutti com’è andata, chissà ... mentre Sara ha un primo turno insidioso contro Kiki Bertens: purtroppo l’emiliana incontra la giocatrice più forte della sua sezione di tabellone al primo turno che, se vinto potrebbe spalancargli le porte verso un ottavo tutt’altro che scontato contro la Radwanska.
Da testare è la condizione fisica di Karin Knapp che ha disputato poche partite in questo tribolato 2016 e che sfiderà al primo turno Lucie Safarova in un match quasi proibitivo allo stato attuale.
Avendo aperto il capitolo azzurro parliamo anche delle speranze italiane nel tabellone maschile dove hanno avuto accesso Lorenzi, Fognini, Seppi e, quasi incredibilmente, Fabbiano, numero 112 del ranking e ripescato dall’ITF; pur non avendo particolari speranze per quanto riguarda le medaglie, tutti gli italiani hanno a disposizione dei primi turni giocabili, se non abbordabili. Interessanti sono i tabelloni di Seppi e Fognini: l’altoatesino al secondo turno incontrerebbe un acciaccato Rafa Nadal in una sfida tutta da giocare mentre il ligure ha la possibilità di arrivare a giocare un prestigioso ottavo di finale contro il campione uscente Andy Murray e tutti sappiamo che Fabio in giornata può giocarsela con tutti (purtroppo è vero anche che in giornate storte può perdere con tutti).

Un opportunità per salire sul podio è rappresentato dal torneo di doppio; in campo maschile la coppia formata da Fognini e Seppi è composta da due buoni doppisti, in particolare Fabio è stato anche vincitore Slam in compagnia di Bolelli: a Rio il duo italiano potrebbe regalare delle sorprese anche se al secondo turno saranno di fronte ad un ostacolo come i fratelli Murray, sicuramente più rodati dei nostri.
In campo femminile d’altro campo c’è grande attese per il ritorno delle Chichi, la coppia italiana composta da Sara Errani e Roberta Vinci che si era divisa nel marzo 2015 dopo aver ottenuto 5 Slam di specialità e aver raggiunto la prima posizione nella classifica mondiale. Le due (ex?) amiche si ritrovano finalmente a condividere lo stesso campo da alleate e puntano sicuramente ad un posto tra le prime tre, anche se l’impresa insormontabile sarà battere le sorelle Williams in quarti di finale, senza dimenticarci di un primo turno insidioso contro Kerber e Petkovic: insomma, poteva andare meglio con il sorteggio.



Prima di continuare brevemente il discorso sui tornei olimpici di doppio bisogna fare una piccola premessa; durante le Olimpiadi, infatti i migliori giocatori di una nazione (che durante l’anno si occupano solamente del singolare) formano la coppia e ciò si pensa basti per raggiungere un piazzamento sul podio; in realtà la specialità del doppio vive di automatismi, di perfetta conoscenza reciproca, abilità queste che si possono ottenere solamente con la pratica e l’assiduo allenamento: per questo motivo spesso le coppie formate da formidabili singolaristi non riescono ad imporsi in questa competizione. Essere due ottimi singolaristi dunque potrebbe non bastare per prendere una medaglia, cosicché le coppie favorite sono composte da tennisti che praticano regolarmente o hanno attitudini specifiche per il doppio; in campo maschile tra i favoriti segnaliamo i francesi, Herbert-Mahut e Tsonga-Monfils, i britannici Murray, i padroni di casa Melo-Soares, i canadesi Pospisil-Nestor.

In campo femminile come detto in precedenza le donne da battere sono le sorelle Williams, già proiettate verso la quarta medaglia d’oro di specialità; oltre al duo italiano, le altre coppie da podio sono le spagnole Muguruza-Suarez Navarro, le svizzere Bacsinzsky-Hingis,le ceche Hlavackova-Hradecka, le russe Makarova-Vesnina e la coppia numero due del seeding Garcia-Mladenovic.

A Rio le possibilità di medaglie saranno offerte anche ai partecipanti del torneo di doppio misto, una specialità praticamente abbandonata dai top player del circuito; le sedici coppie che andranno a comporre il tabellone saranno decise una volta iniziate le competizioni in singolare e la loro avventura partirà dal giorno 10 agosto.

La cerimonia d’apertura è conclusa, il braciere è stato innalzato, i Giochi della XXI Olimpiade sono iniziate: ora diamo voce agli atleti, gli attori principali, coloro che rappresenteranno il mondo intero.

 

 

 

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