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Si è conclusa la nona giornata degli Australian Open che ha regalato al torneo i suoi primi semifinalisti.

Nella competizione femminile si sono disputati due quarti di finale. Le prime a scendere in campo nella Rod Laver Arena sono state Venus Williams e Anastasia Pavlyuchenkova, con la giocatrice americana, testa di serie numero 13 del torneo, favorita per la vittoria del match.

In un primo set molto equilibrato, terminato 6 giochi a 4 per la sorella maggiore di Serena, la differenza l'ha fatta la capacità di Venus di trasformare con straordinario cinismo il 75% delle palle break conquistate (3/4), contro 2/3 convertite da Anastasia. Le alte percentuali di palle break trasformate sono favorite dalle difficoltà al servizio di entrambe le giocatrici, che faticano a procurarsi vantaggi soprattutto con la prima palla, esponendosi a una risposta aggressiva dell’avversaria.

Il match è equilibrato anche nel secondo parziale: Venus conquista il break nel terzo interminabile gioco, durato 21 punti. Nel frattempo è salita la qualità al servizio di entrambe le giocatrici. L’aumento del numero di prime palle in campo consente loro di difendere meglio i turni di battuta e la partita si conclude al tie break, vinto con determinazione dall’americana per 7 punti a 3. Venus Williams batte Anastasia Pavlyuchenkova 6-4, 7-6, andandosi a collocare nel primo slot libero delle semifinali femminili.

Il secondo match è stato giocato da Coco Vandeweghe e Garbine Muguruza. È un incontro tra due giocatrici dal fisico imponente nel quale in partenza è favorita in base al ranking WTA, la giovane spagnola.

A dispetto del pronostico, in questo braccio di ferro la giocatrice americana ha sicuramente qualcosa in più rispetto alla sua avversaria, che non riesce a incidere. Vandeweghe, grazie al suo power tennis, mette a segno 31 vincenti, ben 17 in più di Garbine, che appare ben lontana dagli standard lasciati intravedere nelle prime esperienze dei tornei dello Slam. Dopo aver perso il primo parziale per 6 giochi a 4, Muguruza viene letteralmente strapazzata nel secondo, nel quale non riesce a conquistare nemmeno un game. Coco Vandeweghe batte Garbine Muguruza 6-4, 6-0 e raggiunge Venus Williams in semifinale. Nella nona giornata degli Australian Open, gli Stati Uniti fanno due su due nel tennis femminile acquisendo la certezza di portare almeno una giocatrice in finale (nella parte bassa del tabellone Serena è più intenzionata che mai ad arrivare fino in fondo al torneo, per riprendersi la leadership del circuito).

In campo maschile i primi a scendere in campo sono Stan Wawrinka e Jo Wilfried Tsonga. Lo svizzero è reduce dal 7-6 periodico con il quale ha eliminato dal torneo il nostro Andreas Seppi. Nel primo set dell’incontro mette subito in mostra l’attitudine mostrata nel corso di questi Australian Open a vincere i tie break (4 su 4 vinti nei precedenti incontri), superando il suo avversario con il punteggio di 7 giochi a 6.

La partita continua ad essere combattuta e Stan riesce a spuntarla grazie alla maggior capacità rispetto al suo avversario di vincere i punti importanti. Converte il 100% delle palle break conquistate (3 su 3) ribadendo per l’ennesima volta in questo torneo la voglia di arrivare a giocarsi le fasi finali del primo Slam dell’anno. Stan Wawrinka batte Jo Wilfried Tsonga 7-6, 6-4, 6-3 e stacca il pass per le semifinali degli Australian Open, nel frattempo il suo tennis si sta regolarizzando rispetto ai primi incontri del torneo.

Nel secondo quarto di finale maschile sono scesi in campo Roger Federer e Mischa Zverev. Questo era senza dubbio il match che incuriosiva di più, grazie alla semplice presenza del campione svizzero nella Rod Laver Arena, ma anche al motivato Zverev, reduce dalla vittoria contro il numero 1 del mondo, Andy Murray.

Per il tedesco si tratta del primo quarto di finale in uno Slam e l’emozione si fa sentire nel primo set dell’incontro, che finisce 6-1 per Roger. Il secondo parziale è l’unico nel quale si vede un po' di partita. Nel quarto gioco Mischa ha un sussulto e riesce a strappare il servizio al campione svizzero, che tuttavia nel game successivo ristabilisce la parità nei break. Zverev commette soltanto un errore gratuito nel corso di tutto il set, mettendo sul piatto il meglio che può offrire il suo tennis. Per sua sfortuna Roger non si distrae più. Con ordine e concretezza vince il secondo parziale 7-5.

Nel terzo e ultimo set il tedesco sembra sentirsi appagato dal suo torneo e incolpevolmente impossibilitato a trovare una soluzione per eliminare dagli Australian Open un altro campione. Roger Federer Batte Mischa Zverev 6-1, 7-5, 6-2 raggiungendo in semifinale il suo connazionale Wawrinka. Anche nel torneo maschile, in questa nona giornata, si è assistito all’espansione di un impero: la Svizzera fa due su due e proprio come nel femminile, ci sarà un derby in semifinale.

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