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Prende il via la prima delle due importanti tappe che fungono da ponte tra la stagione australiana e quella europea, stiamo ovviamente parlando del Master 1000 di Indian Wells.
Primi turni, suddivisi tra le notti di giovedì e venerdì, del programma infuocato come il clima del deserto californiano, sebbene i bye delle principali teste di serie abbiano portato ad un basso riscontro da parte degli appassionati, come dimostra la grande affluenza di spettatori accorsi ad assistere al match di doppio che ha visto lo specialista Treat Huey ed il compagno Max Mirnyi affrontare e sconfiggere la “strana coppia” Wawrinka-Dimitrov, a discapito degli altri incontri di singolare di contro piuttosto snobbati dall’attenzione dei paganti.
Tuttavia non sono mancate le sfide interessanti, né le sorprese, in particolare per quanti riguarda i nostri italiani, quindi andiamo subito ad indagare su quanto accaduto in questi primi due giorni di grande tennis.


Partiamo dalle ragazze ed in particolare da un’atleta il cui talento è assolutamente fuori discussione, ma che sembra vivere un momento di flessione, rispetto soprattutto all’inizio della passata stagione; la giovane russa Daria Kasatkina.
Dopo la precoce eliminazione al primo turno in quel di Dubai subita per mano della Wozniacki, difatti la classe 1997 è costretta nuovamente ad abbandonare le competizioni sul nascere, a seguito di un severo 6/0 6/3 rifilatole dalla Kristyna Pliskova in poco più di un’ora di gioco.

Nessun problema invece per la campionessa Roland Garros Garbine Muguruza, vistasi contrapposta alla belga Kirsten Flipkens.
Primo set senza storia quello che vede la spagnola portarsi in avanti sino al 4-0; la numero 81 del mondo poco ha potuto contro la grande fisicità di Muguruza, in particolare con quel back di rovescio eccessivamente difensivo, spesso corto e dal rimbalzo alto, nel complesso totalmente inefficace, che ha permesso alla spagnola di prendere sempre bene il tempo sulla palla, avvicinandosi al campo e di conseguenza di avere sempre in mano l’inerzia dello scambio.
Inizio di secondo parziale in cui la belga pare essere sotto un treno; 5-0 sotto e servizio Muguruza. Ma ecco che arriva la reazione d’orgoglio della trentunenne, la quale riesce per 2 volte consecutive a strappare il servizio alla spagnola, forse colpevole di essersi rilassata un po’ troppo.
Uno spavento per la numero 7 del mondo che però si può limitare ad essere semplicemente considerato come tale; troppo cospicuo il vantaggio acquisito dalla spagnola in precedenza, così come netta è la differenza di cilindrata che distingue le due contendenti. Allo scadere dei 90 minuti di gioco è Muguruza a conquistare l’accesso al secondo turno, con il punteggio di 6/2 6/3.

Abbastanza clamorosa, più per il punteggio che per il risultato in sé, anche l’eliminazione della svizzera Belinda Bencic subita per mano dell’olandese Kiki Bertens a seguito di un doppio 6/2; Svizzera che comunque troverà una propria rappresentate anche nel secondo turno, alla luce della vittoria sofferta della numero 16 del mondo Timea Bacsinszky ai danni di “tagliatella” Niculescu, 7/5 6/2 il punteggio.
Tra le sfide più avvincenti e combattute di giornata, invece, trova rilievo l’incontro che ha avuto come protagoniste la bella Eugenie Bouchard e la tedesca Annika Beck.
Dopo un 2014 esaltante, che fece conoscere il suo talento agli occhi del mondo, la canadese si era un po’ persa nel corso delle stagioni successive, complici anche alcuni guai fisici che l’hanno costretta lontano dai campi per qualche periodo; sembrava essere tornata in fiducia in questo inizio di 2017, in particolar modo a seguito di un buon Australian Open, che l’ha vista approdare sino agli ottavi di finale.
Purtroppo per lei, non altrettanto rosea è stata l’uscita in questa seconda importante tappa stagionale; al termine di una sfida protrattasi ben oltre le 2 ore di gioco, difatti, è la Beck a ritrovarsi con le braccia alzate verso il cielo, conquistando così il passaggio al turno successivo.
Primo set in cui la Buochard riesce a sfruttare molto bene il servizio per mantenere il controllo del campo e dello scambio, sottoponendo l’avversaria a sfiancanti rincorse da una parte all’altra del rettangolo di gioco e costringendola spesso all’errore; dal secondo in poi la musica tuttavia cambia: s’inceppa la battuta della canadese che appare in evidente deficit fisico rispetto alla tedesca, di contro, atleticamente molto esplosiva.
Si accumulano i gratuiti per Genie ed i games a favore della Beck; sarà alla fine un ennesimo dritto sparato in corridoio da parte di Bouchard a sancire la vittoria per la tedesca, col punteggio di 3/6 6/2 6/2.

Si segnalano inoltre i successi delle teste di serie Kuznetsova, Cibulkova, Pliskova, Svitolina e Konta; tutte meritevoli dell’accesso agli ottavi di finale.

Diamo un rapido sguardo anche al torneo delle nostre italiane impegnate in gara.
Salutano immediatamente la competizione Francesca Schiavone e Camila Giorgi, sconfitte rispettivamente dall’americana Louisa Chirico e dalla svizzera Johanna Larsson. Se a Francesca poco si può recriminare, del resto cosa si può chiedere di più ad un’atleta la cui carriera è giunta ormai al tramonto e che, tra le tante soddisfazioni, può vantare 2 finali Slam, di cui una vinta, e 3 Fed Cup, lo stesso non si può dire per l’italo-argentina, sempre più indirizzata verso l’etichetta di “promessa mancata”.
Peccato perché la bella e timida Camila potrebbe ambire stabilmente a traguardi ben più importanti se solo sfruttasse le innegabili doti che natura le ha dato con maggiore consapevolezza.
Male anche Sara Errani, la quale dopo essersi imposta al terzo sulla qualificata Mandy Minella, abbandona la competizione per mano della testa di serie numero 17 Barbora Strycova, con il punteggio di 6/4 5/7 6/2.
Dopo essere arrivata a sfiorare le primissime posizione del ranking mondiale, anche Sara sembra essersi un po’ persa; una tennista comunque da ammirare per lo spirito e la volontà di non mollare mai sino all’ultimo punto. Errani che, a differenza di quanto detto per Giorgi, non è stata dotata di una struttura fisica particolarmente importante, ciò la porta spesso a situazioni di svantaggio nei confronti di molte avversarie, costringendola ad attingere a tutte le sue risorse, soprattutto mentali-caratteriali; che sia questo pedissequo e costante logoramento la causa della flessione della Errani negli ultimi anni?

Passa al turno successivo invece Roberta Vinci, imponendosi sulla tennista di casa Madison Brengle con il punteggio di 7/5 6/4.

 

Passiamo ora ad occuparci del tabellone maschile che, come detto, vedrà la scesa in campo dei principali protagonisti solo a partire da stanotte.
Tra gli incontri che hanno caratterizzato il primo turno si segnalano le vittorie di Dolgopolov su Troicki per 6/1 6/4; del “fiorettista” Mannarino passato soltanto al terzo set sull’argentino Juan Monaco; ed il successo del francese Chardy ai danni del meno quotato Radu Albot.
Peggio è andata al funambolico Dustin Brown, outsider della passata edizione, travolto dalla grinta del britannico Daniel Evans in questa; scarico e fiacco il tedesco non è mai parso in grado di contrastare il gioco aggressivo del numero 41 del mondo, il quale sbriga la pratica in meno di un’ora di gioco a seguito di un doppio 6/1.
Male anche Ryan Harrison; quella che nelle prospettive americane doveva essere la nuova star del tennis stelle&strisce fallisce ancora una volta dinnanzi al proprio pubblico, capitolando sotto i colpi del ventiquattrenne Damir Dzumhur, in una partita protrattasi sino al terzo set, vinta da quest’ultimo per 6/4 3/6 7/5.

E a proposito di talenti americani, come non spendere due parole sulla straordinaria vittoria di Taylor Fritz, protagonista di quello che è probabilmente da considerarsi l’incontro più bello ed avvincente di giornata, che ha visto il giovane statunitense contrapposto ad un altrettanto promettente Benoit Paire.
Due giocatori che, malgrado la giovane età, sembrano uscire leggermente dallo stereotipo di giocatore contemporaneo, riuscendo al alternare alla potenza ed alla muscolarità anche un tennis fatto di “tocchi” e progressioni verso la rete.
La trama della partita è rimasta la stessa per tutta la sua durata, con il francese impegnato nel tentativo di muovere l’avversario sia lateralmente che verticalmente, spesso però senza ottenere i risultati sperati.
Ad ogni scambio Paire perdeva sempre più campo, lasciando spazio all’americano di esplodere nelle sue accelerazioni, che alcuni paragonano nelle movenze a quelle del leggendario “Pistol” Pete Sampras.
Ruolo importante lo ha giocato il grande servizio di Fritz, praticamente immacolato; una grande sicurezza che gli ha consentito di rendersi più aggressivo nei turni di risposta.
Dopo circa un’ora di gioco si conclude la sfida a favore di Taylor Fritz, che clamorosamente s’impone con un netto punteggio di 6/3 6/2, conquistando quella prima vittoria nella carriera in un Master 1000, che solo 12 mesi fa gli fu negata dal connazionale ed amico Frances Tiafoe, sconfitto in quest’occasione da Dusan Lajovic.

Concludiamo la nostra trattazione focalizzando l’attenzione sui match che hanno visto come protagonisti i nostri connazionali Paolo Lorenzi e Fabio Fognini.
Impegno non dei più semplici per il tennista romano, che ha dovuto vedersela con l’olandese Robin Haase; ago della bilancia il servizio, fondamentale che sulla carta avrebbe dovuto favorire l’olandese, ma che invece si è dimostrato alleato dell’azzurro, come dimostrano le statistiche di punti vinti sulla seconda palla: 34% a 52% a favore di Lorenzi.
Partita sufficientemente combattuta che trova la propria naturale conclusione dopo circa un’ora e trenta di gioco a favore dell’italiano, che con il punteggio di 6/4 6/3 conquista l’accesso al turno successivo, proseguendo in questo momento magico, che perdura ormai da diversi mesi.
Bene anche Fognini, il quale, non senza qualche rischio, è riuscito ad avere la meglio sul russo Kostantin Kravchuk.
Dopo la severa lezione impartita al buon Fabio da Carreno-Busta nel corso del torneo di San Paolo, la scorsa settimana, Fognini viene costretto a subire un ulteriore 6/0 anche nel primo parziale del match considerato.
Partita che sembra essere irrimediabilmente compromessa ed indirizzata verso una chiara direzione, quando nella seconda frazione il ligure si è ritrovato nuovamente sotto dapprima per 4 giochi ad uno, 5-3 poi; ma ecco arrivare improvvisa la reazione del numero 2 italiano, il quale riesce ad innescare un’incredibile rimonta, mettendo in successione ben 5 games consecutivi.
Ristabilita la parità, il terzo set appare molto equilibrato; sfiora il vantaggio il russo nell’ottavo gioco, trovandosi avanti per 0-40 sul servizio di Fognini, ma ancora una volta l’azzurro è abile nel salvare capra e cavoli ed addirittura nel passare in vantaggio nel game successivo, ipotecando di fatto la partita.
Dopo oltre due ore di gioco è quindi Fabio Fognini a conquistare il passaggio del turno, 0/6 7/5 6/4 il punteggio; turno successivo dove ad attenderlo vi sarà l’ex top ten Jo-Wilfred Tsonga.

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