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Prima settimana di primavera, la trentacinquesima per il campione svizzero Roger Federer, che dopo aver conquistato il suo secondo inaspettato, commovente trofeo in questo 2017, nemmeno il tempo per i festeggiamenti, è subito partito alla volta di Miami, sito d’organizzazione della 33a edizione del Miami Open, secondo Master 1000 della stagione.
Tabellone ancora una volta non semplice; riuscirà l’idolo delle folle a sorprenderci ed emozionarci ancora una volta? In attesa che sia il tempo ed il campo a darci una risposta, andiamo a dare un’occhiata a quanto accaduto in questi primi quattro giorni di competizione.


E rimanendo in tempa primavera, ci proponiamo di cominciare proprio dai fiorenti talenti del circuito mondiale, i numeri 1 del futuro, i giovani.
Tra questi spicca il nome di Dominic Thiem, tra i più quotati per un futuro posto tra i grandi, esploso definitivamente nella passata stagione conquistando ben 4 trofei del circuito principale; avversario odierno dell’austriaco un altro giovane prospetto, qual è il croato Borna Coric.
Classe 1996, Coric ha sin da subito attirato le attenzioni degli esperti e degli addetti ai lavori; un fisico asciutto e slanciato lo rendono un giocatore dinamico, moderno, molto simile a Thiem nell’interpretazione tattica, difatti entrambi prediligono un tennis muscolare, caratterizzato per lo più da scambi da fondo e poco propenso a variazioni e di discese verso la rete, sebbene l’austriaco abbia già dimostrato di essere molto più completo sotto questo punto di vista.
Match che sulla carta si prospettava molto equilibrato ed invece è sorprendentemente il croato a prendere sin da subito in mano le redini dello scambio; Thiem appare sin da subito poco centrato, spossato e spesso inconcludente. Azione di gioco portata da diversi, troppi, metri dietro la linea di base e la moltitudine, inconsueta per lui, di errori non forzati sono gli elementi che giustificano il severo punteggio di 6 giochi ad 1.
Partita più godevole nel secondo, in cui l’austriaco riesce rimanere a galla prevalentemente grazie al servizio; servizio che tuttavia lo tradisce nell’undicesimo game, fornendo a Coric il vantaggio necessario per mettere il sigillo sulla partita.
6/1 7/5 dunque il punteggio per il croato, che ottiene così la prima importante vittoria stagionale; che questa possa essere la chiave di volta per un giocatore che, quasi ventunenne e viste le premesse, potrebbe valere qualcosa di più della 62a posizione nel ranking mondiale, nonché di un ingombrante vuoto nella personale bacheca di trofei ATP.

Altro papabile numero uno del mondo è il tedesco Alexander Zverev, costantemente protagonista del circuito da ormai due anni.
Testa di serie numero 16, il tennista classe 1997 ha ricevuto un bye al primo turno, per poi affrontare nel secondo Yen-Hsun Lu in un match di cui c’è davvero poco da dire; 6/0 6/3 il punteggio per “Sasha” che quindi accede agli ottavi, in poco più di un’ora di gioco.
Esordio senza problemi anche per Nick Kyrgios, che s’impone su Damir Dzumhur per 6/4 6/3; esce invece il prodigio russo Andrey Rublev nel secondo turno, estromesso per mano della testa di serie numero 10 Tomas Berdych, dopo essersi reso protagonista di un’ottima prestazione all’esordio ai danni del tedesco Florian Mayer.

Buona la prima anche per le promesse made in USA Tayolr Fritz e Frances Tiafoe, vittoriosi nei loro match di primo turno, salvo poi arrendersi entrambi nel secondo rispettivamente a Philipp Kolschreiber, 7/5 3/6 7/6 il punteggio a favore del tedesco, ed a “King” Roger Federer.
Partita molto godevole quella tra lo svizzero ed il giovane afroamericano; impressionante la personalità mostrata da quest’ultimo nell’affrontare senza remore il proprio idolo, in un centrale gremito di persone, il suo pubblico.
Un primo parziale all’insegna dell’equilibrio, con i due contendenti impegnati nel mantenere i propri turni di servizio, senza concedersi l’un l’altro nemmeno una palla break. Occasioni di vantaggio che invece si presentano sin dal primo punto del tie-break, tutte sfruttate magistralmente dal 18 volte campione Slam, che chiude con il punteggio di 7/6(2).
A questo punto tutti si sarebbero aspettati un naturale calo di tensione da parte del giovane statunitense e, forse, se lo aspettava anche Roger, il quale viene invece sorpreso dalla possenza di un davvero lodevole Tiafoe; è dell’americano il primo break della partita.
Non si fa attendere tuttavia la reazione del campione elvetico, che nel game immediatamente successivo recupera lo svantaggio; da quel punto in poi è Federer-show, un tennis super offensivo, risposte con i piedi diversi centimetri, addirittura metri in qualche occasione, dentro il rettangolo di gioco, attacchi in controtempo tolgono tempo e speranza all’avversario, il quale viene costretto ancora un volta a cedere il servizio nel corso del sesto gioco, ed assieme ad esso la partita.
Termina 7/6 6/3 a favore dello svizzero, ma non possiamo che rinnovare i complimenti a tennista classe 1998 del Maryland. Una cosa è certa: dopo tanti anni di buio il tennis americano ha trovato due giocatori assolutamente in grado di riportare lustro e prestigio al movimento stelle e strisce.

Passiamo ora alle principali teste di serie per le quali spicca il nome di Rafael Nadal.
Maltrattato in quel di Indian Wells la scorsa settimana, il fuoriclasse iberico è determinato a riscattarsi, nonché lanciato verso una vittoria che qui a Miami non ha mai trovato e che vede le proprie quotazioni alzarsi, alla luce dei forfait dei numeri 1 e 2 Andy Murray e Novak Djokovic.
Avversario di Rafa nella notte tra venerdì e sabato, l’israeliano Dudi Sela, numero 67 del mondo.
Sono parse sin da subito palesi le difficoltà del giocatore classe 1985 nell’approcciarsi alla palla super arrotata del maiorchino; difficoltà dovute soprattutto alla propria antropometria, solo 175 cm di altezza e 65 kg di peso per Sela, costretto spesso a colpire la palla ben sopra l’altezza delle spalle o ad arretrare la propria azione di gioco per non essere letteralmente scavalcato, con la conseguenza di lasciare nelle mani del più quotato avversario l’inerzia dello scambio.
Evidente superiorità che viene sfruttata da Nadal, il quale ne approfitta per rendersi più aggressivo, soprattutto nei turni di risposta, anche a rischio di commettere qualche gratuito di troppo.
Prova a mischiare le carte in tavola nel secondo parziale l’israeliano, provando a verticalizzare l’azione di gioco nel tentativo di limitare al minimo quegli scambi da fondo che le vedono nettamente sfavorito e di togliere tempo e spazio allo spagnolo; tentativo parzialmente riuscito, come dimostrano il minor gap nel punteggio e gli scambi, impreziositi da colpi spettacolari, in particolar modo portati dal Sela, che dimostra comunque un’ottima destrezza nei pressi della rete.
La differenza di cilindrata tra i due contendenti resta tuttavia abissale e l’incontro risulta poco più di un buon allenamento per Rafa Nadal , che s’impone per 6/3 6/4 in poco più di 80 minuti di gioco.

Si registrano inoltre i passaggi del turno da parte di Stan Wawrinka, testa di serie numero 1 della competizione; del nipponico Nishikori, il quale ritrova una convincente prestazione ai danni del sudafricano Kevin anderson, 6/4 6/3 il punteggio; e di Milos Raonic passato ai danni del veterano Viktor Troicki col risultato di 6/3 7/5.
Cade invece uno dei principali protagonisti di quest’avvio di 2017 Grigor Dimitrov; dopo un primo set sottotono disputato contro l’argentino Guido Pella, prova a reagire il bulgaro nel secondo parziale allungando la partita sino al tie-break, in cui verrà tuttavia costretto a deporre le armi, abbandonando così la competizione.

 

Per quanto concerne il tabellone femminile, comanda la brigata la numero 1 del mondo Angelique Kerber, la quale, dopo un bye al primo turno, riesce a conquistare il terzo turno imponendosi sulla cinese Ying-Ying Duan, con il punteggio di 7/6 6/3.
Ad attendere la campionessa US Open in quel degli ottavi vi sarà la più insidiosa Shelby Rogers, reduce dalle due vittorie ai danni dell’atleta di casa Alison Riske e della testa di serie numero 31, la talentuosa russa Daria Kasatkina, nel corso dei primi turni.
Ottimo esordio anche per la “sempre verde” Venus Williams, la quale col proprio possente tennis a tutto campo riesce a scavalcare la wild card brasiliana Beatriz Haddad Maia per 6/4 6/3; bene anche colei che negli occhi degli appassionati dovrebbe essere l’erede delle sorelle Williams, Madison Keys, una giocatrice che, a meno di infortuni che purtroppo troppo spesso ne hanno compromesso la continuità di risultati, dimostra di valere a pieno merito tale titolo, nonché la posizione di numero 9 del mondo.
Avversaria dell’americana la svizzera Viktorija Golubic, la quale, conquistando appena 3 games, viene letteralmente spazzata via in solo un’ora di gioco.

Torna alla vittoria, dopo un inizio di stagione a dir poco deludente, sebbene condizionato da un guaio fisico, la testa di serie numero 3 Simona Halep, contrapposta in quel del secondo turno alla giapponese Naomi Osaka.
Incontro estenuante, protrattosi sino al terzo set, caratterizzato da lunghi scambi, diversi errori e da un equilibrio instabile, che ha visto le due atlete alternarsi la posizione di comando.
Primo set piuttosto tirato da parte di entrambe, brave a difendere i propri turni di battuta senza concedere tangibili chance all’avversaria, almeno sino al non game in cui la nipponica eccede in qualche rischio che gli costa lo svantaggio ed il parziale.
Seconda partita che si apre come peggio non si può per la Halep, che in men che non si dica di ritrova subito sotto per 4 giochi a zero; riesce la numero 4 del mondo a dimezzare lo svantaggio nel corso del quinto game, ma ormai in set è compromesso. E’ di nuovo parità.
Terzo e decisivo parziale in cui emerge l’esperienza e la maggior abitudine della romena a giocare in certi palcoscenici; passa da subito in vantaggio la testa di serie numero 3, un vantaggio che conserverà sino alla fine e che gli consentirà quindi di portare a casa la vittoria. 6/4 2/6 6/3 il punteggio.
Una riflessione tuttavia va fatta; la permanenza nelle top 5 della Halep, malgrado una condizione pisco-fisica ben lontana dalla sufficienza, è la dimostrazione di come il movimento tennistico femminile sia in crisi di validi rincalzi, che possano prendere il posto di chi stabilmente negli ultimi anni, ha contribuito alla valorizzazione della categoria.

Parte bassa del tabellone femminile avanti di un turno, essendosi disputata la prima tanche degli ottavi di finale durante la scorsa notte tra sabato e domenica.
Qualificate per i quarti: la testa di serie numero 2 Karolina Pliskova, vittoriosa dapprima sulla tennista di casa Madison Brangle, poi sulla kazaka Yulia Putintseva.
Bene anche Dominika Cibulkova e la campionessa Roland Garros Garbine Muguruza, approdate ai quarti senza riscontrare troppi problemi, mentre degna di nota è la qualificazione dell’ex numero uno del mondo Karoline Wozniacki, la quale torna a far parlare di sé per le convincenti prestazioni sul campo, piuttosto che per opinabili dichiarazioni rilasciate in merito a talune colleghe.

 

Concludiamo la nostra trattazione volgendo lo sguardo al torneo degli italiani, ormai praticamente tutti estromessi, ad esclusione di Fabio Fognini.
Per quanto riguarda le nostre azzurre segnaliamo la buona prova di Sara Errani in quel del primo turno, contro la svizzera Belinda Bencic; ennesima prestazione estenuante da parte di Sara, che paga a caro prezzo le energie spese durante il match successivo, in cui viene eliminata dalla cinese Zhang.
Peggio invece la Vinci, che viene ancora una volta precocemente estromessa dalla competizione dall’atleta di casa Taylor Townsend, nonostante la propria posizione di testa di serie. Stagione che per Roberta stenta ancora a decollare.
Per gli uomini: pur vendendo cara la pelle, escono al secondo turno sia Seppi che Lorenzi, eliminati rispettivamente da Gilles Muller e Adrian Mannarino.
Come detto, è invece ottimo sin qui il torneo di Fognini passato in quel del primo turno ai danni dell’americano Harrison, per poi ripetersi, se non addirittura migliorarsi, nel turno successivo scavalcando la testa di serie numero 30 Joao Sousa, al termine di una battaglia protrattasi sino al terzo set e conclusasi col punteggio di 7/6 2/6 6/3 a favore del ligure.
Al prossimo turno il nostro connazionale sarà impegnato nella ben più ardua prova, rispondente al nome di Jeremy Chardy, fautore dell’eliminazione dell’ex campione US Open Marin Cilic.

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