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ATP Master 1000 di Montecarlo, torneo che inaugura la stagione europea sulla terra battuta.
Pezzi da novanta tutti in gara, eccezion fatta per Roger Federer che, come risaputo, non prenderà parte ad alcun torneo sul rosso salvo, forse, che al Major Parigino.
Molte sono le curiosità che aleggiano sulla competizione al via nello scorso week-end; a partire dallo stato di forma di Nadal, sino a qui assoluto protagonista, che ora potrebbe coronare quanto di buono è tornato a far vedere confermando la buona vittoria dello scorso anno; fino ad arrivare ai numeri 1 e 2 del mondo, Andy Murray e Novak Djokovic, grandi delusioni per quanto concerne la prima parte di questo 2017.
Andiamo pertanto ad analizzare quanto accaduto in questi primi 5 giorni di gara, riservando particolare attenzione al percorso dei tre campioni sopracitati.


Iniziamo dall’ultimo a scendere cronologicamente in campo nella giornata odierna di quarti di finale, ovvero da colui che il torneo del Principato lo ha vinto ben 9 volte: il toro di Majorca.
Primo turno agevole, ma solo sulla carta per Rafa, che ha dovuto vedersela col britannico Kyle Edmund in un match protrattosi sino al terzo set.
Dopo un inizio dirompente in cui ha rifilato addirittura un 6/0 al proprio avversario, lo spagnolo è calato di tensione così come in spinta, lasciando spazio all’inglese di organizzare una rimonta che si concretizzerà solo nel dodicesimo game del secondo set.
Sul punteggio di un set pari però l’ex numero 1 del mondo riprende in mano le redini dell’incontro, estromettendo Edmund con il punteggio di 6/0 5/7 6/3.
Dall’altra parte della rete ad aspettarlo negli ottavi di finale il prodigio tedesco Alexander Zverev, reduce da una schiacciante vittoria ai danni di un altro veterano ispteanico, quale Feliciano Lopez.
Superficie scomoda per Zverev che vede la sua fisicità e potenza quasi annullate dallo smorzamento effettuato dalla terra, ciò che lo costringe a lunghi scambi da dietro, situazione tattica non favorevole al tedesco, soprattutto considerando il posizionamento in campo da parte sua, troppo lontano dalla linea di base.
Quella che doveva essere una bella partita in realtà si dimostra una vera e propria sentenza da parte di Nadal che si qualifica ai quarti a seguito di un severo 6/1 6/1.
Quarto di finale dove il compito di impegnare il campione in carica è toccato ad un sorprendente e brillante Diego Schwartzman, giunto a questo traguardo senza concedere nemmeno un set in tutto il torneo.
Tennis davvero piacevole quello messo in mostra dall’argentino e non corriamo il rischio di far brutta figura nel dire che le cose più belle sotto il profilo esecutivo le ha fatte vedere proprio lui; tuttavia l’estetica ela tecnica, sebbene possano aiutare e sicuramente abbiano la loro rilevanza, non sono parametri predominanti nel contesto di una competizione ed infatti anche in questa occasione non sono stati sufficienti a garantire al Schwartzman di conquistare la vittoria.
Un muro di gomma Rafa Nadal, capace di costringere con le sue accentuate rotazioni l’antropometricamente carente argentino molto lontano dal campo, costringendolo spesso a prendere rischi che non sempre hanno pagato.
Con un doppio 6/4 è quindi lo spagnolo a passare, che centra così la sua terza semifinale stagionale per quanto concerne i tornei principali e si conferma il principale candidato alla vittoria finale che gli garantirebbe, calcisticamente parlando, la prima stella qui a Montecarlo.

Passiamo ora a dare un’occhiata al torneo del “Djoker”; dopo la seconda parte del 2016 decisamente sottotono che è costata al serbo lo scettro di numero uno del mondo, ci si aspettava una rabbiosa reazione nel tentativo di riconquistare la vetta quanto prima, tuttavia le cose hanno proseguito nell’andare nel verso sbagliato anche nell’anno corrente, anzi se vogliamo azzardare stanno andando anche peggio.
Il torneo del Principato rappresenta dunque un’opportunità di riscatto per Nole dopo gli scivoloni di Australia ed Indian Wells seguiti dal forfait di Miami.
Primo avversario della testa di serie numero 2 il francese Gilles Simon, un avversario abbastanza ostico, come dimostrano anche i precedenti tra i due, alla luce del gioco molto regolare del francese che va in contrasto con l’abilità del serbo di sfruttare la velocità di palla dell’avversario per contrattaccare.
Prime battute in cui l’inerzia dello scambio viene gestita da Djokovic, il quale fa suo il primo parziale imponendosi per 6 giochi a tre, salvo poi riconcedere la parità nel secondo, perdendolo col medesimo punteggio.
Terzo set in cui Simon riesce nel rush finale a strappare il servizio all’ex numero uno del mondo, ma trovandosi sul 5-4 e servizio a favore, gli trema il braccio e spreca la clamorosa opportunità.
sarà il tiebreak a sancire la vittoria per Nole garantendogli l’accesso al turno successivo.

Turno successivo in cui il serbo ha dovuto vedersela con lo specialista spagnolo Carreno-Busta, in un match dal copione quasi analogo alla precedente per Djokovic, il quale dopo essersi assicurato il primo set sul filo di lana, ancora una volta viene costretto a cedere il secondo.
Nella partita decisiva tuttavia il Djoker torna a sorridere e ad essere padrone del suo gioco; con il punteggio di 7/6 4/6 6/3 si sbarazza anche del iberico garantendosi l’accesso ai quarti di finale, dove ad attenderlo troverà il principale fautore dell’eliminazione della squadra italiana nel corso dell’ultima giornata di Coppa Davis, la testa di serie numero 10 David Goffin.
Questa volta non è perfetto l’approccio alla partita del serbo che crolla nel primo set dinnanzi all’impeccabile pulizia del tennis del belga; una pulizia che viene decisamente meno nel secondo parziale in cui Goffin mostra un netto calo psicofisico, che lascia spazio a Djokovic di prendere padronanza del campo, sballottando l’avversario da una parte all’altra per poi punirlo, soprattutto col cambio di rovescio in lungolinea.
Controllo che continua anche nel terzo e decisivo set da parte del numero 2 del mondo, che strappa il servizio all’avversario portandosi immediatamente avanti nel punteggio per 2 giochi a zero; poi il blackout.
Ad un passo dalla vittoria, 15 dopo 15 il serbo vede sfumare il proprio vantaggio e con esso la possibilità di centrare la semifinale; passa Goffin con il punteggio di 6/2 3/6 7/5.

Ennesima eliminazione prematura per l’ex numero uno del mondo, il quale trova in questo quarto di finale il proprio massimo traguardo stagionare sino ad ora; liberatosi del guru e risolti i problemi matrimoniali, come dimostrato dalla presenza della moglie al proprio angolo, la quale peraltro parrebbe essere in procinto di regalar lui la gioia della paternità per la seconda volta, ci si chiede quali possano allora essere i motivi di un calo così drastico tanto da renderlo un giocatore quasi irriconoscibile...
Che il gioco muscolare, dinamico, pisco-fisicamente logorante che gli ha permesso di dominare il circuito per oltre 5 anni stia presentando al serbo, ormai trentenne, il proprio conto?

E se lo stesso si possa dire per Murray?
Già, perché il britannico dal canto suo non se la passa affatto meglio, tutt’altro!
Bisogna considerare inoltre che Murray, nonostante la professionalità e la grande forza di volontà attraverso le quali è riuscito a raggiungere i traguardi più importanti, ha dovuto far fronte a tre concorrenti che nell’accezione comune sono sempre stati considerati avere una cilindrata più importante rispetto alla sua; il dispendio energetico dunque non può che essere stato enorme da parte sua.
Resta il fatto che comunque sarebbe stato lecito aspettarsi di più dal numero uno del mondo, il quale francamente ha fatto davvero poco sino ad ora per dimostrare di valere questo titolo.
Ed ahilui questo torneo non fa eccezione.
Dopo un primo turno passato alla stregua a seguito di un doppio 7/5 su Gilles Simon, infatti il britannico è stato costretto ad abbandonare le competizione per mano di un molto meno quotato Albert Ramos-Vinolas, testa di serie numero 15 della gara.
2/6 6/2 7/5 il punteggio.

Completa il tabellone dei semifinalisti il talento francese Lucas Pouille, impostosi per 6/0 3/6 7/5 ai danni dell’uruguagio Pablo Cuevas, al termine di una partita tanto avvincente quanto combattuta.

Andy Murray che non è stato il solo pezzo da novanta ad abbandonare il torneo in quel degli ottavi di finale.
La giornata di giovedì difatti è stata una vera e propria carneficina per quanto riguarda le teste di serie, a partire dall’eliminazione di Thiem arrivata in 3 set per mano del Belga Goffin, il quale si può senz’altro considerare tra i giocatori più in forma al momento; sino a quella di Wawrinka arresosi a Cuevas; passando dalle sconfitte di A. Zverev e Tomas Berdych subite rispettivamente da Rafa Nadal (come detto in precedenza) e Marin Cilic, quest’ultimo poi battuto da Ramos-Vinolas in quel dei quarti.
Dura poco più di un sospiro invece il torneo delle teste di serie numero 7 ed 8, Jo-Wilfred Tsonga e Grigor Dimitrov, i quali salutano la gara appena al primo turno, sconfitti clamorosamente da Adrian Mannarino e Jan-Lennard Struff, rispettivamente.

Concludiamo il presente articolo, come consuetudine, raccontandovi il torneo dei nostri connazionali.
Purtroppo non riescono ad andare oltre il primo match la wild card Andreas Seppi ed il ligure Fabio Fognini; Solo 3 i giochi raccimolati per l’altotesino che è stato vittima di un sorteggio di un sorteggio a dir poco infelice, che lo ha associato alla testa di serie numero 14 Sasha Zverev.
Malgrado i pensieri siano in questo momento orientati in tutt’altra direzione, si è reso invece protagonista di un’estenuante battaglia Fognini, arresosi solo al terzo set al dinamismo dello specialista Carreno-Busta..
Buona la prima invece per Paolino Lorenzi, il quale, vivendo una nuova gioventù, riesce ad avere la meglio sullo spagnolo Marcel Granollers, salvo poi levar bandiera bianca in soli due set nel match di secondo turno disputato contro il semifinalista Lucas Puoille.

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