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Wimbledon sta per giungere alle sue fasi conclusive. Nella giornata di ieri sono terminati i quarti di finale del torneo maschile che hanno riservato non poche sorprese.

I risultati degli ultimi match hanno svelato il nome di un protagonista inatteso: l’americano Sam Querrey. Il potente servitore di Austin ha eliminato uno dei candidati principali alla vittoria finale del torneo: il padrone di casa Andy Murray. Lo scozzese giocava davanti al suo pubblico, sulla superficie che forse gli ha dato più soddisfazioni in tutta la sua carriera, per difendere il titolo dello scorso anno e la prima posizione del tennis mondiale, ora a forte rischio.

Murray, che ha finora condotto una stagione priva di lampi e in cui è riuscito poche volte a far brillare il suo tennis, aveva iniziato questi Championships senza incantare, ma mostrando un attaccamento al match che faceva ben sperare gli spettatori londinesi. Nel match contro il tennista americano è scomparsa anche questa voglia di rimanere dentro l’incontro fino all’ultimo punto. Dopo un primo set condotto senza troppe sbavature e terminato con il punteggio di 6-3 ha avuto inizio la maratona a lui fatale. Querrey, forte del suo metro e 98 centimetri è salito in cattedra con il servizio. Riesce a vincere il secondo parziale 6-4 stabilendo la parità nei set e da questo momento del match in poi non concede più nulla nei suoi turni di battuta. Non si scoraggia nemmeno quando dopo aver trascinato Andy nella tana del tie-break, è costretto a cedere il terzo set per 7-6. In 50 minuti rifila un 6-1, 6-1 al suo avversario conquistando per la prima volta in carriera le semifinali del torneo di Wimbledon. A suon di Ace, elimina dal torneo il ribattitore più forte del circuito: la sua è una vera e propria impresa.

In semifinale sfiderà Marin Cilic, che nei suoi quarti di finale ha sconfitto in cinque set Gilles Muller, con il punteggio di 3-6, 7-6, 7-5, 7-7, 6-1. Al lussemburghese, reduce dall’incredibile vittoria contro Rafa, non è riuscita la doppia impresa. Sfuma così la possibilità di vedere una semifinale tra erbivori puri: un match tra giocatori verticali, che avrebbe riportato indietro negli anni gli appassionati di questo sport. Va detto che il croato arriva a giocarsi la partita decisiva contro Querrey meritatamente. Nel corso del torneo ha mostrato un tennis in grado di sposarsi perfettamente con questa superficie, fatto di colpi potenti da fondo campo e di un servizio micidiale. I risultati degli scorsi anni lo presentavano in tabellone come uno dei giocatori da tenere d’occhio. Ci si aspettava fosse una mina vagante, ora forse è qualcosa di più.

L’unico tra i Fab Four a rimanere in gara è lo svizzero Roger Federer, che a questo punto diventa il favorito principale (se non lo fosse già prima) alla vittoria dei Championships. Nei quarti di finale elimina, vendicando la sconfitta dello scorso anno, il canadese Milos Raonic. Stupisce il fatto che, nonostante l’età, sia il tennista che quest’anno ha perso meno incontri (soltanto due sconfitte), e sembra addirittura che il suo tennis invecchiando migliori. Quando scende in campo impartisce lezioni di stile agli avversari, mostrando come nel corso della sua carriera sia diventato più bravo a risparmiare energie, sfruttando finalmente i mezzi che gli consentono di accorciare a proprio piacimento gli scambi. La vittoria contro il canadese è schiacciante: 6-4, 6-2, 7-6 il punteggio finale e gli consente di raggiungere ancora una volta le semifinali del suo slam preferito. Dopo le vittorie di Australian Opem, Indian Wells, Miami e Halle, sogna di conquistare per l’ottava volta in carriera il torneo di Wimbledon.

Contro i pronostici della vigilia, non sfiderà Novak Djokovic in semifinale. Il serbo, dopo aver perso contro Berdych il primo parziale con il punteggio di 7-6, è stato costretto al ritiro per un problema al braccio, sul 2-0 del secondo set. Il ceco torna così a giocarsi le fasi finali di uno slam. Per Nole invece arriva l’ennesima delusione stagionale, che potrebbe suggerirgli una momentanea pausa dal tennis giocato.

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