Parigi torna per una settimana sotto i riflettori del tennis mondiale. Nell’indoor di Bercy si scelgono gli ultimi due tra i magnifici otto che parteciperanno al Masters di Londra, ma più che altro sapremo se Novak Djokovic sarà ancora il numero 1 del mondo o se Andy Murray riuscirà a raggiungere la prima posizione del ranking ATP ,80 anni dopo l’indimenticato Fred Perry. Bercy 2016 segna inoltre l’ultima settimana da top 10 di Roger Federer. Evento del tutto eccezionale per un giocatore che ha fatto la storia di questo sport. Ma veniamo al campo; Un Milos Raonic in stato di grazia ha superato per 7-6 6-4 lo spagnolo Pablo Carreno Busta, utilizzando il suo servizio straordinario con cui ha fatto 17 ace e vinto il 98% dei punti con la prima: 41 punti vinti su 42 giocati. Il povero spagnolo non è mai arrivato alla palla break e dopo aver perso il tie break del primo set per 7 punti a 5, si è arreso nel quinto game del secondo set. Appena un’ora e 14 minuti la durata di un match tirato nel punteggio, ma che ha visto sempre il canadese in controllo del match.
.Decisamente più complicata l’avventura di Tomas Berdych che ha faticato le proverbiali sette camicie per avere la maglio in tre set di Joao Sousa, battuto per 6-3 3-6 7-5. Il ceco ha giocato dei pessimi turni di risposta, riuscendo a mettere in difficoltà il modesto avversario solo una volta nel primo set e poi sul 6-5 del terzo set. Berdych sogna la settima partecipazione consecutiva al Masters di Londra, ma per farlo deve assolutamente arrivare in semifinale per almeno continuare a sperare.
Ha impiegato invece 84 minuti lo statunitense John Isner che ha avuto bisogno di 14 ace per eliminare dal torneo Alexander Zverev: 7-6 6-4 lo score in favore dello statunitense che ha dovuto annullare due set point a Zverev nel corso del tie break del primo set (uno sul 7-6 e uno sul 9-8. Approda al turno successivo anche Ivo Karlovic che con due tie break ha avuto la meglio sul serbo Dusan Lajovic. Avanti anche Nicolas Mahut (4-6 6-4 6-3 a Martin Klizan), Feliciano Lopez (7-6 6-4 a Pierre Hugues Herbert), Vicktor Troicki (6-4 3-6 7-6 ad Adrian Mannarino) e Jack Sock (6-2 7-6 a Philipp Kohlschreiber
Il giapponese Nishikori (numero 5 del seeding) approda agli ottavi di finale. Nishikori affrontava il serbo Troicki. Tutto facile nel primo set quando il giapponese si porta subito avanti di un break e porta a casa il parziale abbastanza facilmente. Nel secondo set il serbo entra maggiormente in partita e per Nishikori dà la sensazione di aver perso il controllo del match. Si lotta punto a punto e Nishikori si impone in volata: 7-5. Sul campo uno il belga Goffin batte in due set il francese Mahut, 7-6 (5) 6-3. Sullo stesso campo Lorenzi contro Cuevas è il quinto incontro della giornata. Esce di scena invece Dominik Thiem. L'austriaco, testa di serie numero 6, si è arreso per 6-2 6-4 all'americano Jack Sock. Sorridono invece il croato Marin Cilic ed il francese Lucas Pouille. Il primo ha sconfitto il connazionale Ivo Karlovic per 7-6(7) 6-2, mentre Pouille, 13esima forza del seeding, ha sconfitto Feliciano Lopez per 6-7(1) 6-3 6-4. Novak Djokovic deve andare più avanti possibile per rintuzzare l'assalto di Andy Murray: obiettivo arrivare in finale per restare numero 1 per la settimana numero 122 a seguire. Per ora missione compiuta, con il serbo che ha regolato il lussemburghese Gilles Muller 6-3 6-4 e va agli ottavi. Finisce al secondo turno l'avventura di Paolo Lorenzi. Il 34enne senese, numero 39 del ranking mondiale, ha ceduto per 6-1 6-2, in appena 52 minuti di partita, all'uruguaiano Pablo Cuevas, numero 22 Atp e 16esima testa di serie. Ifine Andy Murray impiega 3 faticosi set per avere la meglio su Verdasco. Lo spagnolo non giocava su questi livelli da ormai troppo tempo. In particolare il tie break del secondo set è un mainifesto del come si deve giocare a tennis. Ma neanche la miglior versione del Verdasco 2016 è sufficiente per fermare lo scozzese. Andy pur non in una delle sue migliori serate sfrutta a pieno la chance sul 5 pari nel terzo e porta a casa il match per 2-6 7-6 7-5.
“Parigi val bene una Messa” pronunciò nel 1593 Enrico IV al momento della sua incoronazione a Re di Francia e della contemporanea conversione al cattolicesimo. Con questa celeberrima frase voleva far capire che la possibilità di regnare in Francia era superiore ad un sacrificio come quello della conversione.
Il tennis è uno sport individuale, equiparabile a un’arte e a una scienza, ma più semplicemente dove si compete soli o al massimo in coppia come nel doppio. Inviare la palla nel campo opposto facendo in modo che l’avversario non riesca a fare altrettanto è lo scopo fondamentale del gioco che in altre parole consiste nell’ottenere il punto. Tre sono i modi per arrivarci. Il primo attraverso l’errore gratuito, quando un giocatore sbaglia da solo. Il secondo quando un contendente viene costretto all’errore, perché si trova nella condizione angusta con poco margine di spazio e di tempo per giocare. Infine, la terza modalità è il vincente, dove la palla inviata non viene neppure intercettata.
Il vincente rappresenta l’ “X Factor” per eccellenza che certifica superficialmente il gioco del campione. Lo stesso si racchiude tra il 35 e il 40% dei punti giocati quando si incontrano nella partita dell’anno i primi giocatori del mondo. Il secondo modo, l’errore procurato, è invece il crocevia su cui nascono i successi in questa disciplina, ad ogni categoria. A livello di vertice si eleva addirittura fra il 35 al 45% delle situazioni di gara. Mentre il primo, l’errore gratuito, è l’autentico nucleo del pianeta tennis. Nessuna partita è mai stata priva di errori. Tra i super campioni, a seconda delle superfici, si attesta tra il 20 e il 30% dei punti di una partita. La grande differenza che distingue i campioni dagli altri tennisti, consiste nel fatto che gli stessi non sono ostaggio degli errori. Sbagli dai quali, i veri fuoriclasse, traggono preziose indicazioni strategico tattiche per lottare fino all’ultimo respiro, fino all’ultima palla.
La mutevolezza e la ricchezza delle situazioni ambientali obbligano continuamente i tennisti a prevedere le mosse avversarie e le evoluzioni della palla che, pur restando il medesimo oggetto, cambia di volta in volta figura e valore come il lancio della moneta e le sue proverbiali facce. Valore che in particolare la palla assume anche a seconda del punteggio. Autentica bussola che orienta le scelte di chi naviga all’interno del campo. Tutto ciò comporta l’elaborazione di piani e di azioni di gioco, supportate da movimenti che si adattano allo scopo fondamentale della disciplina che, ricordo ancora una volta, consiste nel vincere il punto.
Gli elementi che il tennista deve affrontare, come abbiamo visto, sono moltissimi. Tra questi, due sono quelli fondamentali. Come suggerisce il fisico americano Prof. Brody il primo fattore è imprescindibile perchè la palla deve essere sempre in campo. Mentre il secondo fattore varia in relazione al livello e le caratteristiche dell’avversario correlate al proprio saper fare. In parole semplici bisogna in primis ricordare sempre di tirare dentro alle righe e solo in secondo luogo cercare di far arrivare nel campo opposto una palla velenosa. Se al contrario si ha principalmente in testa giocare dei vincenti per tagliare fuori dal gioco l’avversario, durante una partita equilibrata ci si troverà nel buco nero dell’errore gratuito. Se l’errore gratuito non viene contenuto nella sua percentuale fisiologica il suo peso diventa un’emorragia impossibile da frenare. Ricordate, se sbagliate molto da soli (errori gratuiti) non sarete mai competitivi né tra gli amatori né tra i professionisti.
Martina Navratilova compie sessantanni!
A pochi giorni dal suo compleanno ricordiamo una delle più grandi giocatrici della storia del tennis.
Un’ atleta incredibile, una donna di sport, una campionessa che ha saputo cavalcare epoche nel tennis; si potrebbero sperdere tante parole per lei ma noi vogliamo ricordarla sul campo o prima di una match mentre si allaccia gli scarpini per affrontare un grande incontro magari con la sua rivale di sempre Chris Evert.
Siamo quasi al termine della stagione tennistica 2015/2016. Giocatori e giocatrici raschiano il fondo del barile alla ricerca delle ultime energie per portare a casa i titoli che chiudono l'anno. C'è chi è già in vacanza da un po', per ricaricare le batterie in vista del 2017, chi invece, come i "Big" del circuito ATP, riposano corpo e mente in vista di Parigi Bercy e delle Finals di Londra.
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I grandi campioni del tennis, gli incontri e le rivalità che hanno segnato la storia del tennis, i tornei più blasonati e i record imbattuti.
Il gioco del tennis non è solo Arte, ma anche Scienza. Regole, stili di gioco, colpi, tipi di errore, tecniche da apprendere: tutto quello che occorre imparare per completare la propria preparazione.