Volge al termine anche la quinta giornata degli ATP Finals, che definisce la classifica per quel che concerne il girone Ivan Lendl e quindi ci svela i nomi dei primi due semifinalisti di quest’edizione 2016.
La risposta a Nole Djokovic arriva da Andy Murray , con una vittoria sofferta contro un Kei Nishikori che può recriminare per qualche errore di troppo nei momenti chiave di un match combattutissimo e lottato dove si è arreso solo dopo tre ore e 20 minuti. Il primo set lo porta a casa Nishikori al tie break, dopo che Murray spreca una palla break al decimo gioco per chiudere sul 7-5 il parziale. Poi, sul 6-3 e con tre set point per il giapponese, lo scozzese tira fuori il meglio di se, e aiutato anche da un erroraccio del giapponese si porta sul 6-6. Da lì si assiste a una serie di errori non da top ten mondiale, che prolungano la partita fino all'11-9 finale in favore di Nishikori.
Il secondo set si apre col primo break del match, a favore di Murray. Sul 5-4 lo scozzese gioca troppo lontano dalla linea di fondo e Nishikori lo punisce con due efficaci discese a rete, gettando però alle ortiche due palle break per andare sul 5-5 con due errori non forzati a cui ancora starà ripensando. Murray,con la complicità del giapponese chiude 6-4 la seconda frazione. Il calo a livello mentale di Nishikori, consente a Murray di dominare il terzo set: Il numero uno del mondo con un break al terzo e al quinto gioco si porta rapidamente sul 5-1 e Nishikori è all'angolo. Ma come un vero giapponese, il numero 5 del mondo vuole vendere cara la pelle e non si arrende. Il 26enne di Shimane rialza la testa, ritrova i vincenti e strappa il servizio a Murray sul 5-2, confermando poi il break nel game successivo portandosi sul 5-4. Lo scozzese si trova quindi per la seconda volta a servire per il match ma stavolta grazie ad una buona prima di servizio e ad un errore in risposta di Nishikori ottiene 3 match point consecutivi. Murray chiude al primo e ora per lui la semifinale del Masters è a un passo.
Nel match serale, tra i due sconfitti della prima partita, è finita nel peggiore dei modi possibili per Murray. Stan Wawrinka, dopo aver perso male al debutto contro Nishikori, ha sconfitto il croato Marin Cilic (a questo punto eliminato) dopo una battaglia conclusa con due tie break (finiti 7-3 7-3) reagendo alle mille difficoltà che Cilic gli ha creato grazie al suo micidiale servizio. La versione serale di Wawrinka è comunque tale da consentirgli di portare a suo favore i momenti chiave del match non mettendo mai in dubbio l’esito finale del match. E adesso con Murray che ha due vittorie, Nishikori e Wawrinka una, la sfida fra lo scozzese e lo svizzero diventa fondamentale per la qualificazione alla semifinale. Ammesso ovviamente che questo Cilic battagliero si arrenda a Nishikori
Si accendono i riflettori dell’ O2 Arena di Londra ad illuminare questa seconda giornata degli ATP Finals, ultimo grande appuntamento stagionale, dedicata al girone che porta il nome di John McEnroe.
Seconda giornata di partite per i protagonisti del gruppo Lendl, che in questo martedì inglese hanno disputato due incontri sul cemento dell’O2 Arena.
MASTER DI LONDRA (GRUPPO LENDL)
Parte subito forte il Master di Londra. A scendere in campo è Novak Djokovic, vincitore delle ultime quattro edizioni ma mai come quest'anno sotto pressione vista la perdita della prima posizione mondiale in favore di Murray. Queste Finals rappresentano quindi la sfida al nuovo numero 1 del tennis mondiale Andy Murray. Vincere vorrebbe dire riprendersi il primato, tra l’altro in casa del britannico. Oggi scendono in campo i giocatori inseriti nel "Gruppo Lendl". E Novak ha aperto le danze piegando, avendo la meglio,non senza qualche patema dell'austriaco Dominic Thiem, 23enne numero 9 del mondo che è a Londra dopo il ritiro di Nadal.
Nel primo set, il serbo non riesce a prendere il comando del gioco e Thiem fa la differenza con il suo ottimo rovescio a una mano. Si arrivava al tie break e per Nole si spegne la luce. Troppi errori non forzati, incapacità di tenere dal punto di vista fisico nei lunghi scambi. Thiem vola quindi sul 6-3 il set. L’austriaco spreca incredibilmente i primi due set point commettendo due doppi falla di fila e concede anche il terzo mettendoo un facile rovescio in rete. Da lì è battaglia, con Djokovic che annulla altre tre palle set, due delle quali regalate, il serbo ne conquista una sfruttando un gran servizio, ma alla fine Thiem riesce a portare a casa il set (durato un'ora e 7 minuti. Ma come si suol dire “non svegliare il can che dorme”, Nole reagisce da vero campione spazzando via il rivale con un secondo set vinto 6-0 in appena 21 minuti, comandando la partita. Il match cambia quindi padrone e il terzo set viene chiuso in scioltezza dal srbo, che chiude 6-2 in 33 minuti strappando i break decisivi nel terzo e nel settimo gioco. Di certo non è stata una partita eccezionale per l’ex numero 1 del mondo che però ha dimostrato di avere la capacità e i nervi di ribaltare una partita che si era messa per il peggio.
Il match serale vede contrapposti Gael Monfils e Milos Raonic. Monfils parte sornione, quasi indolente come a suo solito. Raonic sembra in condizioni molto migliori di quelle preventivate alla vigilia del torneo, con l’infortunio al quadricipite sofferto a Parigi a tormentarlo.Milos fa i buchi per terra col servizio e si porta subito avanti di un break per 3-0. Gael da spettacolo, nel sesto gioco inventa un dropshot di rovescio no look, prima di chiudere il game con uno smash stile Sampras.Monfils cerca di manovrare quando entra nello scambio, senza però arrivare mai ai vantaggi, e in poco più di mezz’ora Raonic si porta avanti di un set per 6-3.
Nel secondo set, i ritmi si alzano e aumentano gli scambi, si risolve tutto nel settimo game, dove alla prima opportunità di break, Raonic gioca un passante in slice di rovescio con cui infila Monfils e di fatto chiude la partita.Il canadese chiude per 6-3 6-4 dopo un’ora e venticinque minuti, Raonic raggiunge Djokovic in vetta al girone Lendl: i due si affronteranno mercoledì con in palio la possibilità di qualificarsi per la semifinale.
FED CUP
l'edizione 2016 della Fed Cup si deciderà con il doppio finale sul veloce indoor del Rhenus Sport di Strasburgo. La Francia, dopo aver fatto un passo verso il titolo, andando sul 2-1 grazie al successo di Caroline Garcia, vede vanificare tutto e rimettere l’esito della finale in discussione per il netto k.o. di Alize Cornet contro la ceca Barbora Strycova.
Nella prima giornata, Karolina Pliskova aveva superato Kristina Mladenovic per 6-3 4-6 16-14, poi Caroline Garcia ha portato il punto del pareggio francese superando una Petra Kvitova non in perfette codizioni fisiche per 7-6(6) 6-3. Domenica Caroline Garcia ha battuto in tre set, col punteggio di 6-3 3-6 6-3 Karolina Pliskova. Ci ha pensato poi Barbora Strycova (che ha sostituito l'infortunata Petra Kvitova ) in un'ora e 46 minuti a far rientare nel match le ceche,6-2 7-6 (4) il punteggio.
E’ il doppio a confermare la Repubblica Ceca regina di Fed Cup: è la quinta volta negli ultimi sei anni, a spezzare l’egemonia è stata l'Italia, vincente nel 2013. È la prima squadra a dominare per tre volte consecutive la competizione a squadre femminile dopo la Spagna del 1993-95. La coppia composta da Pliskova e Strycova supera le padrone di casa Mladenovic-Garcia 7-5 7-5 in 2 ore e 8' di gioco. La Francia, dopo essere stata ad un passo dal titolo vede sfumare la vittoria casalinga proprio sul più bello.
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